I grandi artisti, si dice in genere, li riconosci non solo dalle loro opere, ma dal loro atteggiamento nell’affrontare la vita. Stromae è un grande artista. Basta sentire le sue canzoni per capirlo, o vederlo dal vivo, come è capitato durante l’ultimo Festival di Sanremo. Non è capitato durante questa estate, perché la reazione al vaccino della malaria lo ha costretto ad annullare il tour che avrebbe toccato anche l’Italia. E proprio di malattia ci parla il suo nuovo singolo, Quand c’est, nuovo singolo estratto da Racine Carrée, album baciato da un enorme successo internazionale, uscito ormai due anni fa. Quand c’è, che per onomatopea ricorda la parola Cancer, racconta proprio il rapporto dell’uomo con quella che a tutt’oggi è la malattia che miete più vittime al mondo, il cancro.

Siccome Stromae è sì un artista che molto gioca sulla sua fisicità e sulla sua incredibile capacità di comunicare con la voce e col corpo, ma rimane un cantautore, seppur un cantautore che flirta spesso con la dance, il brano inizia in maniera quantomai autobiografica. “Ma certo, ci conosciamo bene noi/ hai voluto colpire mia madre/ cominciando dai suoi seni/ poi da un polmone di mio padre”.

Insomma, il cancro viene raccontato come una malattia che colpisce indistintamente uomini e donne, a partire dal vissuto dell’artista, non escludendo purtroppo neanche i bambini. Il video con cui presenta il brano, sottotitolato in inglese, è assai goticheggiante, giocato su toni bianchi e neri, sulle sue capacità mimiche e su un artiglio, il cancro appunto, che cerca di farlo fuori mentre si muove su un palco spoglio, dentro un teatro decadente. L’impatto del brano è forte, vagamente agghiacciante, specie quando il cancro immaginario del video ha la meglio su di lui, proiettandolo in un mondo da incubo, in negativo. Proprio in questi giorni Stromae ha ripreso a esibirsi dal vivo, in America, di qui, si suppone la scelta dell’inglese dei sottotitoli. La conquista di quel mercato, già tentata al suo esordio grazie a un remix di Kanye West fatta al suo singolo Alors on danse, brano in cui si ballava e ragionava al tempo stesso, è il suo prossimo obiettivo. A dare una mano in tal senso è il sito musicale più cool degli States, Pitchfork, che presenta dei simpatici video in cui possiamo seguire le avventure di Stroame oltreoceano. Di lui, in questi video, parlano benissimo pezzi grossi dello showbiz, da Lorde a Will.I.Am, passando per Madonna.

Un grande ci dicono, peccato che poi non ci sia nessuno a sentirlo, mentre canta per strada. Decidere di proporsi con un brano così duro come Quand c’est, sempre in francese è una mossa coraggiosa, ma Stromae ci ha abituato a mosse controcorrente, supportato da un talento infinito e un repertorio che non a caso lo ha fatto paragonare da parte della critica al suo conterraneo Jacques Brel.

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