Il 21 maggio del 2014 Thomas Demint, uno studente ventenne, è stato arrestato dalla polizia della contea di Suffolk, a Long Island (New York), dopo aver registrato con il cellulare l’aggressione di un poliziotto ai danni di una donna che stava cercando di difendere il figlio che era stato immobilizzato con violenza dagli agenti. Pochi minuti prima, infatti, una chiamata al 911 aveva denunciato che un ragazzo stava cercando di suicidarsi. E, quando i poliziotti con le guardie mediche sono accorsi, hanno bloccato con forza il ragazzo. Da lì la mamma e il fratello si sono scagliati contro un poliziotto che ha reagito aggredendo la donna che, sbattuta a terra, ha perso coscienza. Attimi concitati che sono stati registrati da Demint. Così, quando i poliziotti si sono accorti della ripresa, hanno chiesto al ragazzo di smettere di riprendere e di cancellare il filmato. E, al suo rifiuto – secondo quanto denunciato dall’avvocato di Thomas Demint – è scattato l’arresto per ostruzionismo. Il ragazzo ha, altresì, spiegato che il cellulare gli è stato sequestrato per diverse settimane e che gli agenti lo avrebbero minacciato. La polizia, che ha aperto un’indagine, ha spiegato che secondo gli agenti Demint sarebbe stato arrestato perché si è rifiutato di allontanarsi dalla scena, interferendo nell’azione di salvataggio

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