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Calcioscommesse, Tavecchio: “Rinvio a giudizio per Conte? Non è una condanna”

E' possibile che il pm chieda la misura nei confronti del ct della Nazionale, nell'ambito delle indagini della procura di Cremona. Non solo scandalo Catania calcio quindi, il presidente della Figc: "Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio. Antonio invece, resta al suo posto"
Calcioscommesse, Tavecchio: “Rinvio a giudizio per Conte? Non è una condanna”
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“La mia posizione la conoscete tutti e non cambia. In questo Paese le garanzie ci sono per tutti e anche per Conte. Il rinvio a giudizio non è una condanna, e nel caso si concretizzasse, il ct resta al suo posto rispettando il contratto”. Sono queste le reazioni a caldo di Carlo Tavecchio alla notizia secondo cui il pm di Cremona Roberto di Martino ha intenzione di chiedere il rinvio a giudizio per Antonio Conte, nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse che vede implicato anche il ct della Nazionale per frode sportiva, in relazione al periodo in cui allenava il Siena. Non solo scandalo Catania calcio quindi, in cui è stato arrestato il presidente Pulvirenti che poi ha confessato di aver comprato 5 partite per salvare la società siciliana dalla Lega Pro. Il fronte calcioscommesse comprende anche l’inchiesta di Cremona.

Aprendo la conferenza per fare il punto sugli ultimi scandali insieme al procuratore Stefano Palazzi, il numero uno della Figc ha chiarito la sua posizione circa scommesse illecite e mazzette che ruotano attorno al mondo del calcio: “Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio – ha detto – Questa è la cosa più importante che ha in mente la Figc. Vogliamo giustizia e la vogliamo in fretta per velocizzare l’espletamento delle procedure processuali nel rispetto dei tempi del campionato”.

E proprio per evitare uno slittamento del fischio d’inizio dei campionati di Serie B e Lega Pro, Tavecchio e Palazzi hanno concordato di fare ricorso all’art.33 comma 11 del codice di giustizia sportiva secondo cui “il presidente federale ha facoltà di stabilire modalità procedurali particolari e abbreviazioni dei termini previsti dandone preventiva comunicazione agli organi della giustizia sportiva e alle parti, nei casi particolari in cui esigenze sportive e organizzative delle competizioni impongono una più sollecita conclusione dei procedimenti”. Tavecchio al riguardo ha detto  che “se non facciamo queste misure i campionati non partono nei termini previsti”.

A dirsi disponibile a rinviare l’inizio del campionato di B è il presidente della serie cadetta Andrea Abodi: “E nostro costume fare un passo avanti e non un passo indietro – ha detto – Il procuratore federale Palazzi rappresenta per noi la massima garanzia. Vogliamo un’opinione pubblica che si possa specchiare nel nostro campionato dopo decisioni inequivocabili che ci consentano di dire che chi ha sbagliato è uscito dal sistema. Quindi siamo pronti a confermare che siamo disponibili a rinviare l’inizio del nostro campionato”.

 

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