La giustizia argentina ha stabilito il sequestro di beni pari a 156,4 milioni di dollari appartenenti ad alcune aziende petrolifere britanniche e statunitensi, accusate di sfruttare illegalmente i giacimenti di idrocarburi a largo delle isole Falkland, sotto sovranità britannica ma rivendicate dall’Argentina come isole Malvinas.

In un clima politico generale di acceso patriottismo e nazionalismo economico che sta coinvolgendo la maggioranza della popolazione argentina, il giudice federale Lilian Herraez, nella città di Rio Grande, ha inoltre stabilito la possibilità di ordinare il sequestro di quattro navi e una piattaforma appartenenti alle compagnie Falkand Oil and Gas Limited (FOGL), Edison International SPA, Noble Energy Inc. e la sua filiale Noble Energy Falkland Limited, Premier Oil plc y Rockhopper Exploration plc.

Il provvedimento del giudice federale è giunto in seguito alla denuncia del governo del presidente Cristina Fernández de Kirchner, al suo ultimo mandato in vista delle elezioni presidenziali e legislative del prossimo 25 ottobre, “per i gravi e irreparabili danni ambientali prodotti da attività petrolifere illecite” delle oil company straniere. L’ordine del giudice sarà inoltrato al ministero degli Esteri di Buenos Aires perchè lo trasmetta ai tribunali di LondraWashington.

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