Fine delle speranze in zona salvezza e nella mischia per l’Europa League. La domenica spegne i lumicini di Cagliari e Milan. I sardi retrocedono in serie B dopo 11 anni e alla prima stagione senza Cellino al comando, i rossoneri dicono addio alle competizioni continentali per il secondo anno consecutivo. L’Atalanta è così salva nonostante venga seppellita in casa dal Genoa, frizzante e con uno Iago Falque stratosferico. I rossoblù salgono al quinto posto, aspettando la Fiorentina impegnata domani, 18 maggio, contro il Parma. È temporanea anche la seconda piazza della Lazio, che dovrà attendere il posticipo Roma-Udinese per comprendere se il contro-sorpasso ai danni dei giallorossi è definitivo o meno. Complici le sconfitte di Inter e Sampdoria, il 2-0 del Torino sul Chievo – firmato dall’ex Maxi Lopez – vale un’addizione di speranze europee. La sfida della tranquillità tra Verona ed Empoli mette in mostra il talento di Saponara e Sala. Domani oltre alla Viola, cerca riscatto anche il Napoli dopo l’eliminazione dall’Europa League (alle 21 contro il Cesena).

RISULTATI (tra parentesi gli assist)

INTER-JUVENTUS 1-2: 9’ Icardi, 42’ Marchisio (rig.), 83’ Morata

La papera di Handanovic, la goffa rincorsa di Vidic a Matri, gli svarioni offensivi e un sacro fuoco che non arde. Se c’è una partita riassuntiva di tutto quel che l’Inter non ha fatto in stagione è quella con la Juventus. I novanta minuti rappresentavano un incrocio decisivo per i nerazzurri, i bianconeri sono arrivati a San Siro in pantofole. Eppure quest’anno nel glorioso stadio milanese si passa anche così. Basta poco per schiacciare una squadra che continua a non avere un’identità ben precisa, tradita dalla sua difesa e dal calciomercato (Shaqiri è impalpabile a parte un gioco da biliardo finito sul palo). È sufficiente un giocatore fisicamente in palla come Alvaro Morata, altri tre reduci dalla semifinale vinta contro il Real Madrid e un manipolo di seconde linee (guardare Storari, decisivo nel finale) che sono ‘mentalizzati’. Così andata sotto per il fortunoso gol di Icardi, la Juventus ha ripreso ad alzare lentamente il suo baricentro, non è affondata nel primo tempo durante il quale gli incroci Palacio-Icardi qualcosa hanno creato e poi ha preso in mano la conduzione della partita a cavallo dell’intervallo. Facendola sua senza troppi affanni. Vittoria buona a far legna in una classifica ormai definitiva per i bianconeri, sconfitta pesantissima per i nerazzurri che vedono allontanarsi il treno europeo. E deludono ancora una volta, sia contro la rivale storica (un solo faccia a faccia vinto degli ultimi dieci) che nel corso della stagione in casa, segno di una maturità molto lontana.

Ammoniti: Ranocchia, Juan Jesus, Vidic, Brozovic, Kovacic (I); Morata, Lichtsteiner (J)

SAMPDORIA-LAZIO 0-1: 54’ Gentiletti (Ledesma)

Nuovo strappo (almeno temporaneo) dei biancocelesti nella corsa al secondo posto. La benzina della Lazio si chiama Gentiletti, che ricomincia con un gol nello stadio in cui si era gravemente infortunato all’esordio contro il Genoa. Il centrale argentino imbuca di testa su cross di Ledesma e raffredda le speranze europee della Sampdoria, alla seconda sconfitta stagionale in casa e ferma al palo come l’Inter nello sprint Europa League. La partita offre pochi spunti, perché l’intensità non produce occasioni che, vista la spettacolarità delle due squadre, era lecito aspettarsi. Soriano, Obiang ed Eto’o – in ordine dalla meno alla più clamorosa – si divorano tre occasioni a cavallo tra primo e secondo tempo. Segue il gol dell’argentino e quaranta minuti in cui è la Lazio a cercare di chiuderla mentre la Sampdoria si accartoccia su sé stessa e non è mai in grado di far paura a Berisha.

Ammoniti: Silvestre, Palombo (S)

SASSUOLO-MILAN 3-2: 13’ Berardi, 31’ Berardi (Missiroli), 33’ Bonaventura, 51’ Alex (Suso), 77’ Berardi (Zaza)

Come i tori con il rosso. Ma Domenico Berardi ci aggiunge il nero. Quando incrocia il Milan, il giovane attaccante è una certezza per i fantacalcisti e una condanna per il Diavolo. Nel gennaio 2014 il suo poker costò la panchina ad Allegri, diciassette mesi più tardi affonda il Milan con una tripletta sancendo la fine del sogno Europa League, ormai matematicamente irraggiungibile. La supremazia di Berardi fa innervosire il Milan (due espulsioni e quattro ammoniti) complice anche una decisione arbitrale discutibile sul primo gol. Diego Lopez imita malamente la parera di Handanovic contro la Juve ma probabilmente riesce a tenere la palla in gioco. La pensa diversamente l’addizionale che concede il gol ai neroverdi e dà il là alla vittoria della squadra di Di Francesco. Nonostante il grande numero di Bonaventura e il mezzo regalo di Consigli (carica di Alex?) in occasione del 2-2. Poi arriva di nuovo lui, Berardi. Prima si vede murare da Diego Lopez, poi lo batte su assist di Zaza. Nel finale una sola nota lieta: dopo 4 mesi si rivede El Shaarawy, alla centesima presenza in rossonero. Troppo poco per poter sorridere.

Ammoniti: Consigli, Missiroli (S); El Shaarawy, Honda, Paletta, Bonera (M) Espulsi: Bonaventura, Suso (M)

ATALANTA-GENOA 1-4: 18’ Pinilla (rig.), 30’ Pavoletti (Bertolacci), 57’ Bertolacci, 61’ Iago Falque (Pavoletti), 73’ Iago Falque

Ammoniti: Migliaccio, Carmona, Pinilla (A); Izzo (G)

CAGLIARI-PALERMO 0-1: 9’ Vazquez

Ammoniti: Balzano, Ekdal, Diakité (C); Chochev, Rigoni, Gonzalez (P)

TORINO-CHIEVO 2-0: 51’ Maxi Lopez (Maksimovic), 69’ Maxi Lopez

Ammoniti: Maksimovic, Silva, Moretti (T)

VERONA-EMPOLI 2-1: 6’ Saponara (Maccarone), 24’ Moras (Obbadi), 68’ Sala

Ammoniti: Fernandinho (V), Croce (E)

ROMA-UDINESE (17/5 ore 20.45)

FIORENTINA-PARMA (18/5 ore 19)

NAPOLI-CESENA (18/5 ore 21)

Classifica (* una partita in meno)

Juventus 83
Lazio 66
Roma 64*
Napoli 60*
Genoa 56
Fiorentina 55*
Sampdoria 54
Inter 52
Torino 51
Palermo 46
Milan 46
Verona 44
Sassuolo 43
Chievo 42
Udinese 41*
Empoli 41
Atalanta 36
Cagliari 28
Cesena 24*
Parma 17*

Juventus campione d’Italia. Cagliari, Cesena e Parma retrocesse in B

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