Abbiamo una vita più o meno soddisfacente vista dall’esterno. Indossiamo il nostro ruolo nella società: tailleur di giorno, tacco 12 di sera. Sorriso smagliante per le risate, fronte corrugata per i problemi. Ma quando chiudiamo la porta di casa, quello è un altro mondo.

Prendiamo il mio caso: ho 35 anni, sono carina e dotata di discreta intelligenza, ho una decente carriera e una vita sociale attiva, una casa ai Parioli e una gatta. Tutti, ma proprio tutti, quando iniziano le mie lagne di insoddisfazione, esordiscono con il classico: “Ma non ti manca niente, hai tutto”. Eccome se mi manca.

Mancano gli affetti, quelli veri. Manca qualcuno che, quando torni a casa la sera, ti accolga con un sorriso. Manca un bacio sulla fronte e una carezza sulla testa.

Manca un abbraccio.

Stop. A questo c’è un rimedio e si chiama Hug Me App, una nuova applicazione che ci riempirà di abbracci. Una volta iscritti, possiamo cercare nelle vicinanze (in una distanza massima di 300 km) tutti quelli che sono alla ricerca di (o che vogliono dare) un abbraccio. Per i più schifiltosi c’è a disposizione una sezione virtuale per dispensare abbracci a chiunque nel mondo, rigorosamente virtuali, per carità. State già rabbrividendo al pensiero di ascelle sudate e aliti a mo’ di frutta marcia? Non è tutto, c’è in previsione lo sviluppo di una nuova funzionalità: Hug Groups.

Io torno a valutare le fusa della mia gatta.

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