Dal 31 marzo scadono i contratti, e 900 precari sono a rischio. E’ quello che sta succedendo a Italia Lavoro, nell’agenzia per l’impiego legata al ministero di Giuliano Poletti che conta 1300 lavoratori in totale. “O andremo a casa oppure ci offriranno contratti co.co.co, ma quale contratto a tutele crescenti, ci prospettano tutele decrescenti e disoccupazione” dicono i manifestanti radunati in un sit-in a piazza Montecitorio. Con i decreti attuativi del Jobs act non esisteranno più i contratti a progetto, ma nulla vieta attraverso accordi sindacali di stipulare i vecchi contratti coordinati e continuativi. “Inaccettabile, io sono precaria da 12 anni, noi eravamo in attesa di stabilizzazione nel 2010, poi furono bloccate, passare da un contratto a tempo determinato ad una collaborazione è come tornare indietro nel tempo” afferma una ragazza. “Abbiamo famiglia, non siamo ventenni, ma quarantenni, io ho due figli, una è disabile, ci buttano via dopo anni di lavoro professionale, saremo un caso peggiore di quello degli esodati” dice un signore.”Non ci sono tutele, il Jobs act introduce la dis-coll per i co.co.pro, ma entrerà in vigore a maggio, noi perdiamo il lavoro a fine marzo” aggiunge. “Siamo rimasti stritolati, cambiano le norme, il futuro di Italia Lavoro è incerto, si parla di un’agenzia unica, ma il governo non dà risposte chiare e i precari sono i primi che vanno al macero” spiega un ragazzo. “Dopo anni appesi ad un filo siamo passati dalla speranza della stabilizzazione a un futuro senza prospettive” conclude  di Irene Buscemi

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