Aula vuota e la presidente Laura Boldrini è costretta a rimandare la seduta per la discussione sul ddl Boschi che riforma il Senato di un’ora e mezza. Poi alla ripresa dei lavori il Movimento 5 stelle ha deciso di non partecipare alla votazione degli emendamenti. Il Pd ha ottenuto di procedere con le sedute fiume di Montecitorio per l’approvazione del ddl Boschi che riforma il Senato e modifica la seconda parte della Costituzione, ma dopo una notte di polemiche questa mattina in pochi si sono presentati puntuali all’apertura dei lavori. I 5 Stelle hanno sfilato la tessera poco prima della votazione così da verificare la presenza della maggioranza. La terza carica dello Stato ha dunque dovuto rimandare l’inizio della discussione, ma ha detto di essere “molto irritata” perché se i gruppi di maggioranza chiedono di proseguire a oltranza i lavori poi “devono garantire il numero legale”.

La seduta fiume era stata già annunciata nelle scorse ore dal capogruppo Pd, Roberto Speranza, che aveva invitato le opposizioni a ritirare tutti i subemendamenti “ostruzionistici” alla riforma. Tra i gruppi, solo la Lega Nord ha ritirato le sue proposte di modifica e quindi la maggioranza ha deciso di procedere con la seduta ‘no-stop’ per poter approvare il ddl costituzionale il prima possibile e quindi lasciare spazio all’esame in aula del decreto Milleproroghe e degli altri provvedimenti al momento in stand-by. Visti i lavori senza interruzione dell’aula le commissioni di Montecitorio saranno sconvocate per riprendere i propri lavori al termine della seduta fiume.

Durante la notte, verso le due, dopo le reiterate proteste delle opposizioni la presidente Boldrini, ha deciso di sospendere la seduta a causa delle polemiche e gli scontri in Aula. I deputati del Movimento 5 stelle hanno attaccato la presidente della Camera, Laura Boldrini (“Serva, serva”, hanno gridato), mentre tra la Lega Nord e Ncd si è sfiorata la rissa. L’intervento che ha acceso gli animi è stato quello del deputato Ncd Sergio Pizzolante che ha detto: “Non c’è alcun attentato alla democrazia è soltanto uno strumento per impedire speculazioni di bassa lega e dico lega non a caso, non a caso. Di bassa lega”. Al termine dell’intervento alcuni deputati del Caroccio si sono diretti verso i banchi di del Nuovo centrodestra e c’è stata una piccola rissa. Sono intervenuti i commessi della Camera per riportare l’ordine.

Le riforme, da quando Forza Italia ha annunciato che non seguirà più gli accordi del patto del Nazareno, trovano nuovi ostacoli. “E’ inopportuno”, ha commentato l’eurodeputata Pd Simona Bonafè, “che Fi faccia ostruzionismo su provvedimenti che ha votato fino a ieri”. Il Mattinale del partito di Silvio Berlusconi intanto lancia un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Deriva autoritaria. Più evidente di così si muore. E noi non abbiamo intenzione di veder morire la democrazia in Italia per la brutale volontà di Renzi e del Partito democratico di imporre i propri diktat al Parlamento. Chiediamo all’’arbitro’ se non intenda dire e fare qualcosa su quanto sta avvenendo alla Camera sottoposta a una dittatura della maggioranza”.

 

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