Un intero Paese con il fiato sospeso. Decine di agenti di polizia schierati. Un’irruzione delle forze speciali pronte ad affrontare il peggio, ma non si trattava altro che di uno scherzo di cattivo gusto. Mentre le terribili immagini del sequestro a Sydney rimbalzavano dalle tv, il Belgio ha vissuto ore di tensione di fronte alle notizie in arrivo da Gand, dove un presunto commando di quattro uomini armati sembrava essersi asserragliato in un appartamento di periferia con un altrettanto presunto ostaggio. Ore di cronache confuse, con sequestratori che si arrendevano, arresti, e salvataggi, fino a sera, quando dalla procura della città fiamminga è emerso con chiarezza che era stato tutto frutto di un falso allarme. Nessun ostaggio, né commando di sequestratori, né armi, ma solo un giovane migrante di 18 anni, illegale nel Paese, già noto alle forze di polizia per fatti di droga, fermato per procurato allarme e false dichiarazioni. E non si esclude che il ragazzo, che ora rischia due anni di carcere, un’ammenda, e forse anche il pagamento del costo della maxi-operazione di polizia, fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato d’ebbrezza.

Tutto è iniziato stamani, intorno alle 8,30, quando il diciottenne, con aria molto convincente, si è precipitato in un negozio per chiedere aiuto. “Ci sono quattro persone nel mio appartamento, mi hanno messo un revolver contro la testa ed il mio amico è ancora lì, addormentato”, ha detto alla commerciante, che ha subito composto il 112. Le forze dell’ordine arrivate sul posto hanno perimetrato l’area e prima dell’intervento delle teste di cuoio, il ragazzo, ascoltato dagli inquirenti, ha insistito nel dire che nell’appartamento c’erano “quattro uomini, armati di Kalashnikov“.

Intanto tra la gente cominciava a serpeggiare la preoccupazione che si potesse trattare di un qualche gesto dell’Isis, per questo dalla procura, fin da subito, si è insistito nell’evidenziare che non si trattava di terrorismo, e che quanto stava accadendo a Gand non aveva niente a che fare con quello che succedeva a Sidney. Alla verifica dei fatti poi, le dichiarazioni del ragazzo si sono rivelate un’autentica ‘bufalà. Quando i tasselli del puzzle sono stati ricomposti, è emerso che tre uomini usciti dall’edificio a mani alzate erano in realtà dei condomini, e nulla avevano a che vedere con la vicenda. “Niente è stato trovato nell’appartamento” che potesse avvalorare la versione del giovane, “né armi, né droga – ha detto la portavoce della procura di Gand, Annemie Serlippens – La stessa presunta vittima, interrogata a lungo, ha dichiarato di non essere mai stata presa in ostaggio”.

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