Semi di canapa in aggiunta al menù quotidiano. E’ quello che succede ad un gruppo di caprette che, per uno studio scientifico del CNR, ha seguito una dieta integrata coi semi di canapa e lino, affiancato da un gruppo di controllo che ha continuato ad essere alimentato in maniera tradizionale. Non solo per testare le capacità nutritive di questi semi, ma anche per tentare di trasferirne gli incredibili benefici alimentari nei prodotti lattiero-caseari. Partito nel 2013 per concludersi l’anno prossimo, il progetto effettuato presso l’azienda didattico-sperimentale della Facoltà di Agraria di MilanoCascina Baciocca“, si chiama FilAgro. Oltre all’obiettivo del miglioramento della qualità delle produzioni di latte e formaggi in termini di salubrità, sicurezza e caratteristiche nutrizionali, il progetto cerca di sfruttare gli scarti delle produzioni agro-zootecniche per altri prodotti o per creare energia sfruttando la biomassa per chiudere una filiera. E’ nato come un follow up del progetto VeLiCa, finanziato dalla regione Lombardia e che ha visto diversi istituti del CNR impegnati nella ricerca tecnologica sulla canapa – di cui eravamo i primi produttori al mondo per qualità e secondi per quantità fino agli anni ’30 – nel tentativo di renderla anche oggi una coltura remunerativa per gli agricoltori  di Mario Catania

Articolo Precedente

Cambiamenti climatici: l’equità intergenerazionale e la lotta per un cambio di paradigma

next
Articolo Successivo

Abruzzo, “mamma volpe e due cuccioli uccisi ed esposti”. Rabbia ambientalista

next