Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dallo “Staff” di Grillo che mi invitava a mettermi in moto ed attivarmi per organizzare banchetti a favore del famoso referendum contro l’Euro.

L’ho ricevuta in quanto sono iscritto al portale, avendo fondato il Meetup degli Amici di Beppe Grillo sull’Isola d’Ischia nel lontano 2005 e portato avanti insieme ad un gruppo di valorosi compagni di battaglie decine di iniziative sul territorio.

Da convinto europeista quale sono però (e quale si è sempre professato anche lo stesso Grillo per tutti questi anni, dalle prime interviste ad Euronews, fino alla scorsa campagna elettorale, con il famoso spot in cui lui stesso agitava il vessillo europeo) questa iniziativa non mi vede per nulla favorevole e non riesco a capire cosa abbia giustificato la virata dal “non sono contro l’Euro, non voglio uscire dall’euro, non l’ho mai detto” (Parma, 22/9/2012) alla dura e martellante campagna anti-euro presente sul suo blog da settimane che ha portato a far diventare il M5S da semplice forza politica interessata a far pronunciare i cittadini sui temi importanti senza influenzare il voto, facendo una campagna informativa dove tutte le voci potessero essere ascoltate, a semplice megafono della posizione anti-euro, alla stregua di una qualsiasi Lega Nord, Ukip, Front National o altro partito euroscettico.

Ciò a fortiori visto che il punto non è nel programma del Movimento 5 Stelle né è stato mai votato dalla famosa base o dai parlamentari e trovo scorretto che si sia cacciato quest’argomento dopo aver accuratamente evitato di pronunciarsi (per evitare di perdere voti?) durante tutta la campagna elettorale per le europee.

Se l’alleanza con l’Ukip euroscettico e anti-immigrati di Farage, difesa con motivazioni poi rilevatesi infondate, aveva già segnato un colpo duro alla grande fetta di elettorato del Movimento che non si identifica per niente nel discorso anti-europeista e anti-immigrati in salsa Lega Nord, questa del referendum potrebbe davvero segnare la goccia che fa traboccare il vaso.

Se vogliamo “più Europa e meno banche, un nuovo concetto di Europa, solidale e veramente comunitaria” non sarà certo isolandoci e tornando indietro che riusciremo a costruirla.

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