Giorgio Napolitano durante l’udienza è stato un po’ difeso dalla Corte. Il dibattimento è stato gestito in maniera molto cauta. L’udienza a mio avviso è stata interessante al 51 per cento”. Lo ha detto Luca Cianferoni, legale di Totò Riina, al termine dell’udienza al Colle del presidente della Repubblica, sentito come testimone nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.  “La Corte non ha ammesso la domanda più importante”, quella sul colloquio tra l’attuale inquilino del Colle e l’ex presidente Oscar Luigi Scalfaro quando pronunciò il famoso ‘non ci sto'”, ha detto ancora il legale, spiegando che “questa domanda non ha trovato il diniego di Napolitano ma quello della Corte che non l’ha ammessa. Totò Riina, ha riferito infine Cianferoni “nel ’93 non ha mandato nessuno a mettere le bombe perché era in carcere”  di Annalisa Ausilio

Articolo Precedente

‘Ndrangheta, Boccassini: “Dopo l’indagine Infinito, nulla è cambiato”

next
Articolo Successivo

Trattativa, avvocato di Mancino: ‘Napolitano ha risposto a tutto’

next