Neanche il tempo di arrivare in Aula, e la legge sul conflitto di interessi è già bloccata. La discussione del testo, con i suoi 350 emendamenti, è cominciata lunedì 20 e già martedì 21 ottobre è stato invertito l’ordine dei lavori facendo slittare il ddl in fondo alla lista. Ma i ritardi sono appena cominciati. “Il sottosegretario Pier Paolo Baretta”, denuncia il Movimento 5 stelle, “ha ammesso che per quattro volte ha chiesto la relazione tecnica alla presidenza del Consiglio per avere il via libera. Ma ancora non ha avuto nessuna risposta. E’ la dimostrazione che Renzi sta facendo ostruzionismo”. Il parere di Palazzo Chigi è necessario per avere poi l’approvazione della Commissione bilancio. Senza questi due passaggi il testo può essere discusso in Aula, ma non si possono votare gli emendamenti né arrivare all’approvazione finale. Secondo il documento pubblicato dai grillini, lo stesso Baretta si era impegnato ad avere il via libera del governo entro lunedì 13 ottobre.

“Sono venti anni”, denuncia il deputato M5s Riccardo Fraccaro, “che il Paese aspetta questo provvedimento, è di vitale importanza per il sistema democratico e istituzionale, la trasparenza nell’esercizio della funzione pubblica e il rilancio della nostra economia. Se l’Italia è in fondo alle classifiche mondiali sulla competitività è perché la politica è al servizio degli interessi privati e non del bene collettivo. Il M5S ha presentato un provvedimento per abrogare l’indecente ‘Frattini’ e disciplinare il conflitto di interessi in modo sistematico e incisivo. Renzi invece sta applicando l’indecente patto del Nazareno per salvare l’inciucio con Berlusconi ai danni dei cittadini”.

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