Sono stati rilasciati il parroco e quattro donne cattoliche che erano state sequestrate con lui quattro giorni fa in Siria, ma non è finito l’incubo per la comunità cristiana di Knayeh, nel nord-ovest del Paese, che ha ancora 16 dei suoi membri nelle mani dei rapitori. L’annuncio della liberazione del padre francescano Hanna Jallouf e delle quattro donne è stato fatto dalla Custodia di Terra Santa, a Gerusalemme. I francescani hanno fatto sapere che il loro confratello è stato riportato stamane nel villaggio, ma che ha l’ordine di non allontanarsi. Ieri erano state rilasciate le quattro donne nel gruppo di 20 fedeli che erano stati sequestrati con il parroco nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, apparentemente da miliziani del Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaeda, che controlla Knayeh.

Al telefono il frate minore ha confermato di essere rientrato al convento di San Giuseppe dove è stato posto, per così dire, “agli arresti domiciliari”. “Alle donne liberate – ha spiegato all’agenzia vaticana Fides il vescovo Georges Abou Khazen – i rapitori non hanno detto niente. Non sono state nemmeno interrogate”. Finora gli autori del sequestro non hanno fatto pervenire alcun messaggio ai parenti e agli amici dei sequestrati, non si sono qualificati e non hanno fatto rivendicazioni. La Custodia Francescana di Terra Santa ha attribuito il sequestro collettivo ad una brigata di Al Nusra, la fazione jihadista che controlla l’area da quando, all’inizio dell’anno, se ne sono ritirati i miliziani dello Stato islamico per spostarsi più a est. Il luogo di detenzione dei sequestrati dista pochi chilometri dal villaggio di Knayeh.

Ieri fonti della comunità cristiana locale avevano detto che Padre Jallouf era stato rapito insieme ai suoi parrocchiani dopo una sua recente visita al Tribunale islamico, dove si era recato per denunciare vessazioni e soprusi subiti nelle ultime settimane dal convento da parte delle brigate di islamisti. A Knayeh e nei dintorni abitano circa 700 famiglie di cattolici. Oltre a Padre Jallouf vi operano un altro parroco e tre suore che si occupano della gestione di un centro giovanile e di un dispensario. Tra di loro vi è suor Patrizia Guarino, 80 anni, originaria della provincia di Avellino, che ha fatto sapere di essere ospite di una famiglia del villaggio.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Kobane, simbolo o battaglia decisiva?

next
Articolo Successivo

Isis, nuovi raid Usa su Kobane. Turchia: “Intervento di terra? Non da soli”

next