In vista delle elezioni del 23 novembre prossimo la Lega Nord ha deciso di puntare su Alan Fabbri “il sindaco che ha ricostruito il Comune di Bondeno dopo il terremoto, e che ora potrebbe ricostruire la Regione da governatore”. Rompe gli indugi con un annuncio via Facebook il segretario del Carroccio Matteo Salvini, che il 6 ottobre scorso ha ufficialmente presentato il proprio candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna. Il primo nome in lizza, per la poltrona di governatore, di tutto il centrodestra, visto che né Forza Italia, né Ncd hanno ancora avanzato ipotesi per il dopo Vasco Errani, l’ex numero uno di viale Aldo Moro dimessosi a luglio in seguito alla condanna penale nell’ambito della vicenda Terremerse. Alan Fabbri, 35 anni, oggi al secondo mandato alla guida di Bondeno, in provincia di Ferrara, area terremoto, però, se la vedrà alle urne con il segretario regionale Dem Stefano Bonaccini, e con Giulia Gibertoni, candidata per i 5 Stelle solo nel caso in cui la futura coalizione di centrodestra decidesse di sostenere la sua candidatura. Il 7 ottobre, infatti, a Roma i berlusconiani Altero Matteoli e Giovanni Toti incontreranno il segretario leghista Salvini per parlare di una possibile alleanza tra partiti in vista delle elezioni regionali emiliano romagnole, e qualora si trovasse un accordo, Forza Italia potrebbe presentare nei prossimi giorni altri candidati, mettendo in discussione la scelta di Fabbri. Fuori dalla coalizione “causa vicinanza con il governo Renzi”, invece, saranno sicuramente gli alfaniani, che correranno assieme all’Udc.

Conosciuto come volto del dopo terremoto, Fabbri, ingegnere, eletto nel 2009 al ballottaggio con il 57% dei voti e riconfermato lo scorso maggio con il 65% dei consensi, è vice commissario speciale per la gestione dell’emergenza sisma, ed è stato recentemente eletto nella “nuova Provincia” post riforma Delrio, la Città metropolitana. “Questa candidatura – commenta – è il segno che la Lega crede davvero nei giovani e punta sugli amministratori territoriali. Il Carroccio è l’unica alternativa alla sinistra, l’unica speranza di cambiamento per una regione incrostata dal sistema monocolore rosso”. Al primo punto del programma elettorale del sindaco di Bondeno, ovviamente, ci sarebbe la ricostruzione. “Voglio essere il sindaco della ricostruzione in Regione – spiega Fabbri – Per me al primo posto c’è la difesa dei diritti degli emiliano romagnoli e dei cittadini terremotati, traditi dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni, da Mario Monti a Matteo Renzi. Governi che non hanno concesso loro un solo euro di sgravi fiscali”.

Entro pochi giorni, tuttavia, anche gli altri partiti dell’area di centrodestra, che fino ad oggi non si sono pronunciati ufficialmente su nessun nome trapelato dai corridoi delle varie sedi politiche, potrebbero presentare i propri candidati. Individuati i potenziali alleati, infatti, restano da definire solo i dettagli. A cominciare dal Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, che avrebbe voluto costruire un’alleanza ampia e compatta con Carroccio, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma che alla fine correrà da solo con Udc. “Noi eravamo partiti dal presupposto che in Emilia Romagna, per avere una qualche possibilità di essere concorrenziali, tutto il centrodestra dovesse gareggiare unito – spiega il senatore Carlo Giovanardi, Ncd – tuttavia Forza Italia e Lega hanno detto di no, quindi prendiamo atto della loro indisponibilità, che da nostro punto di vista non è altro che un regalo al Pd e al Movimento 5 Stelle, e andiamo avanti per conto nostro”. Nomi in lizza, spiega Giovanardi, ce ne sono, ed entro qualche giorno si potrebbe arrivare a una candidatura ufficiale. “Attendiamo solo che l’Udc sciolga le riserve, l’intenzione è quella di mantenere la stessa formazione con cui abbiamo partecipato alle elezioni europee, e credo che entro 48 ore presenteremo anche noi un nostro candidato”.

Per quanto riguarda FdI e i berlusconiani, invece, nelle prossime ore si confronteranno con la Lega Nord per ufficializzare la coalizione che parteciperà alle elezioni di novembre, e poi si deciderà se confermare Fabbri o convergere su un altro nome. “Fabbri è un ottimo candidato di bandiera – precisa l’onorevole Massimo Palmizio, coordinatore di Forza Italia Emilia Romagna – ma se si fa una coalizione, il candidato deve essere condiviso”. Il nodo del vertice tra Matteoli, Toti e Salvini, previsto per il 7 ottobre a Roma, sarà appunto quello delle alleanze per il governo dell’Emilia Romagna, e delle candidature. “Vedremo cosa si deciderà, tempo per fare le primarie non ne abbiamo avuto, e forse, visti i risultati ottenuti del Pd, è stato meglio così, quindi dovremo scegliere assieme chi candidare. Nomi di bandiera ne abbiamo anche noi, ad esempio a pochi chilometri da Bondeno c’è il Comune terremotato di Sant’Agostino, che a sua volta ha un ottimo sindaco riconfermato a maggio, Fabrizio Toselli. Ma prima pensiamo alla coalizione”.

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