Non è un giornalista ma sarà tra gli ospiti più attesi dell’ottava edizione del festival di Internazionale a Ferrara (3,4,5 ottobre). Matteo Renzi conferma la sua partecipazione per venerdì 3 ottobre. Alle 18 il presidente del consiglio si siederà in piazza Municipale per essere intervistato dai corrispondenti in Italia delle testate estere Michael Braun (Die Tageszeitung), Irene Hernández Velasco (El Mundo) e Ferdinando Giugliano (Financial Times). Il giorno dopo toccherà a Laura Boldrini. La presidente della Camera è attesa sabato 4 ottobre alle 17. All’interno del Teatro Comunale parlerà de “la politica al tempo dell’antipolitica” insieme a Ilvo Diamanti ed Eric Jozsef (Libération).

Scenderà in mezzo ai taccuini, questa volta degli studenti del liceo scientifico locale, anche l’altro rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini per l’incontro “Cara Italia, ti scrivo”, in calendario venerdì alle 12. Tutto attorno le presenze, ormai usuali per Ferrara, delle penne più famose del giornalismo di inchiesta a livello mondiale. Saranno 230 gli ospiti che si divideranno i dodici luoghi predisposti dagli organizzatori in centro storico. Il tutto per 250 ore di programmazione, con 100 incontri, rappresentanti di 30 paesi e di 45 testate giornalistiche. Con un giorno in più di festival per arricchire “uno dei fiori all’occhiello della nostra città dal punto di vista della quantità e, parlando di presenza, della qualità”, come lo presenta l’assessore alla cultura Massimo Maisto.

“Il festival cresce e si arricchisce anche nel numero dei giorni di programmazione”, annuncia Chiara Nielsen, direttrice del festival, “che quest’anno coinvolge ancor più che in passato realtà locali come scuole, università, associazioni culturali”. L’edizione 2014 di Internazionale a Ferrara prevede infatti un “weekend lungo”, con l’anteprima del giovedì al cinema Boldini e la proiezione gratuita di Altman di Ron Mann e Stry dogs di Tsai. La mattina successiva ci sarà l’inaugurazione ufficiale con la consegna del premio Anna Politkovskaja per il giornalismo d’inchiesta alla giornalista siriana Maisa Saleh, che ha preso parte alle proteste pacifiche contro il governo siriano, da libera cittadina prima e da reclusa poi.

“Il filo conduttore di quest’anno è l’informazione – prosegue Nielsen -. Assisteremo a dibattiti che avranno per protagonisti i direttori dei grandi quotidiani internazionali, da Martin Baron del Washington Post a Edwy Plenel, ex direttore di Le Monde e fondatore del giornale online Mediapart, da Gerard Baker, direttore del Wall Street Iournal a Nicolas Barré del quotidiano economico francese Les Échos”.

Altre incontri che promettono il tutto esaurito sono quelli con la scrittrice e attivista messicana Lydia Cacho, il giornalista e scrittore inglese Ed Vulliamy (vincitore nel 2013 del premio Ryszard Kapuscininski per il reportage letterario, il medico congolese Denis Mukwege (che ha fondato l’ospedale perle donne vittime di stupro), il presidente della Walt Disney Animation Studios e della Pixar EdwinCatmull Novella Carpenter, il fotogiornalista Giles Duley, rimasto amputato durante il conflitto afgano, il premio Pulitzer per la narrativa Jhumpa Lahiri, David Randall che quest’anno festeggia i suoi quarant’anni di carriera.

Altri grandi temi da trattare di fronte alle decine di migliaia di visitatori (di età media molto giovane) che affolleranno Ferrara sono diritti e migrazioni (“con un occhio – ricorda Nielsen – al primo, infelice, anniversario della tragedia di Lampedusa dello scorso anno, quando un naufragio causò la morte di circa 400 migranti), economia e lavoro, medio oriente ed Europa e la cultura, che avrà come testimonial l’intellettuale inglese John Berger.

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