Ha 55 anni e corre. Corre tutto il giorno, ogni giorno, ogni momento, senza fine, senza sapere per quanto, come e dove. Non importa, basta farlo. Neo-salutista? “No, non parlo di jogging, corro ovunque mi chiamano per racimolare soldi e sopravvivere, ne ho bisogno”. Il giocatore è tornato: “In realtà non è mai andato via”. È la vita di Marco Baldini, classe 1959, un aspetto esteriore tra magliette, collanine e jeans che non rispecchia l’anagrafe (“sono un ex giovane, oramai non si dice più vecchio”); uno interiore più fedele alla sua età (“ora sono un pirla con coscienza”). Una carriera radiofonica iniziata a Firenze negli anni Ottanta, proseguita a Milano su Radio Deejay e consacrata come spalla di Rosario Fiorello (“a lui devo tutto”); più una costante: l’azzardo. Cavalli, carte, Lotto, non importa, cambia solo la cifra in ballo. E quindi debiti, creditori, pistole, fughe e ritorni, trasmissioni, addii, rimpianti, di nuovo il successo. È una ruota infinita.

Dopo il libro e il film “Il giocatore”, tutti pensavano fosse chiusa la fase delle scommesse…
Senta, è come quando una persona si rompe un ginocchio, se non lo ingessa non guarisce mai…

Quindi zoppica ancora?
Non mi sono mai curato, questo è il punto. E ora continuo a strappare le giornate con i denti e i gomiti. Sa quanto ho pagato in questi anni?

Si favoleggiano cifre alte.
Ho restituito quasi quattro milioni di euro, quello che mi frega è che sono onesto, alla fine torno e ripiano.

Su Twitter ha scritto di momenti difficili.
Dal 2011 in poi ho passato due anni durissimi, Fiorello era impegnato in altro, io senza lavoro e una separazione volontaria in corso.

Cosa intende per “volontaria”?
Che amo mia moglie, ci sentiamo sempre, è la donna della mia vita, per questo le ho detto: “Lasciamoci, altrimenti rovino anche la tua carriera”. E così è stato.

Descriva Baldini in questi due anni…
Non sapevo come mettere insieme i soldi della giornata, non della settimana o del mese, della giornata! Se penso a quanto guadagnavo un tempo…

Molto?
Sì, decisamente altre possibilità. Ora non sono tranquillo, devo sistemare un po’ di situazioni.

Come riesce a vivere così e poi andare in radio e trasmettere leggerezza?
(Sospira, a lungo) È la mia salvezza, magari un secondo prima ho i creditori addosso, poi entro in studio, schiaccio il pulsante e cambia il mondo, mi lascio ogni guaio alle spalle.

Prova paura?
Un tempo sì, poi capisci che la fiamma non brucia sempre, che il diavolo non è così brutto.

Lei è stato chiamato in causa per un prestito di 36mila euro ricevuto da Giuseppe De Tomasi, alias Sergione, ex boss della Banda della Magliana.
È vero, ma parliamo del periodo precedente al 2009, dopo certe cose le ho risolte.

Chi non l’ha mai lasciata a sè stesso?
Fiorello, lui c’è sempre stato, mi ha sempre aiutato con il lavoro, grazie a lui sono stato in grado di appianare molti problemi.

Oltre a lui?
Mia moglie, ribadisco: ci siamo lasciati solo perché non potevo.

Ore dove vive?
Ovunque posso, da amici, non ho un luogo stabile.

Non sente la fatica di questo tipo di vita?
Certo, è una guerra continua, ma sono ottimista.

Da lei ognuno vuole qualcosa…
Cavolo, è vero: da chi chiede i soldi indietro, a chi pretende gratis qualcosa dal Baldini conosciuto. Ma non mollo, io la sfango.

In che modo?
Da ragazzo ero sicuro che avrei lavorato in una grande radio, e così è stato; poi ero certo della televisione, bene anche in questo caso. E ancora sono sempre stato convinto di conoscere la donna della mia vita, ed è giunta mia moglie. Ora so che un giorno diventerò ricco.

Descriva il futuro Baldini-ricco.
Una vita vera, tranquilla, scadenzata, con una sveglia umana, cibo regolato e la possibilità di aiutare gli altri in maniera pratica.

Tutti i veri giocatori d’azzardo si dedicano al prossimo quando realizzano una grande vincita.
Verissimo, anche per scaramanzia, perché altrimenti rischi di venir punito dalla sorte.

Non mi ha detto come raggiungerà l’obiettivo.
Intanto investo sul Superenalotto tre volte la settimana, gli stessi numeri da vent’anni.

Ha mai incassato?
Una volta 120mila euro grazie a una quaterna giocata su tutte le ruote.

Nella sua vita non si è fatto mancare neanche il reality “La fattoria”…
Che meraviglia! In quel periodo avevo le banche addosso, il cellulare squillava di continuo, non ne potevo più, andare lì è stata un’enorme botta di culo, sono rinato, nessuno poteva rompermi le palle, felicissimo! Gli altri concorrenti si lamentavano, io in vacanza, per questo ho vinto.

Però i soldi li ha dati in beneficenza.
Ovvio! Al ritorno mi sentivo carico, avevo perso 14 chili e la testa piena di idee, mia moglie felice e stupita. Ma ho sbagliato di nuovo e ho perso una grande occasione.

Con lei nel reality c’era Fabrizio Corona.
Bravo ragazzo, gioca il ruolo del pirla, è anche matto, ma è uno generoso. Credo abbia pestato i piedi a qualcuno di veramente potente, altrimenti non mi spiego questa condanna sproporzionata.

Con Fiorello all’edicola, ogni giorno insceniamo un finto collegamento dal carcere di Opera per non dimenticare Fabrizio. Il suo maestro “radiofonico”?
Due: Gianni Riso ai tempi di Radio 105 e Fausto Terenzi di Radio Milano International; poi ovviamente Claudio Cecchetto, l’unico in Italia in grado di prevedere il futuro di chi ha davanti, quando l’ho conosciuto mi ha spogliato delle mie certezze e insegnato a ottimizzare le qualità. Eppoi Fiorello…

Sempre lui…
Per forza, ancora oggi imparo da lui, è un fuoriclasse, da poco sono riuscito ad apprendere i tempi comici e le imitazioni.

Fiorello è stato attaccato dopo l’incidente in Vespa.
È rimasto molto stupito dalla reazione di alcune persone, non se l’aspettava. Credo sia uscita la cattiveria e l’invidia di alcuni.

Ci spiega meglio come passa la sua giornata?
La mattina mi alzo alle cinque e mezzo e vado da Fiorello per Radio1, il pomeriggio ho una trasmissione su Radio Radio, poi qualunque cosa, anche recitare in un corto…

Si è scoperto attore?
Se non lo fossi stato, sarei già morto, più di una volta ho dovuto inscenare per salvarmi. Dovevo anche interpretare me stesso nel Giocatore

E poi?
Troppo adulto, non reggevo neanche truccato. È andata benissimo con Elio Germano.

Fino a quando in radio?
Ho deciso: altri dieci anni e poi smetto.

Perché nel frattempo sarà diventato ricco…
(Ride) Esatto! ma guardi che non scherzo, andrà così.

Nel frattempo, però…
Non dico no a nessuno, qualunque cosa, se mi chiamano vado, senza alcuna puzza sotto il naso. Ci sono colleghi che mi dicono: “Ma non ti vergogni?” Io? Si devono vergognare solo quelli che rubano, mentre io conquisto la giornata”.

È sempre comunista?
Nella Firenze quando sono nato io, lo dovevi essere per forza, e lo sono ancora su un punto: tutti devono avere le stesse possibilità.

Ci va in vacanza?
Sono tre anni che non prendo ferie, ma va bene così. (Una persona lo chiama: “Marco, andiamo?” Arrivo…) Scusa, sono a Tivoli per una serata.

E domani cosa farà Baldini?
Non lo so, vediamo, ma corro.

Twitter @A_Ferrucci

Da Il Fatto Quotidiano del 29 settembre 2014 

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