La classifica e la qualità del gioco parlano chiaro: il passo a due tra Juventus e Roma è il balletto classico della Serie A. Perché dopo le vittorie dei bianconeri a Bergamo e della squadra di Garcia contro il Verona, dietro si afflosciano le milanesi. E per non vedere la coppia di testa in fuga vera, a più sei sulle prime inseguitrici, bisogna ‘tifare’ Udinese e Sampdoria. Tutta colpa del Cagliari di Zeman, davanti al quale l’Inter svanisce a San Siro. Male anche il Milan, nuovamente fermato in trasferta da una neopromossa e alle prese con una difesa tutta da registrare. Il Napoli scaccia gli incubi a Reggio Emilia, mentre la Fiorentina continua a non vincere e scivola a -10 dalla vetta. Dietro è bagarre: dopo i posticipi di domani ci saranno almeno tre ‘ultime’ a quota 3 punti.

Crollo Inter davanti a Zeman
Il risultato più clamoroso della giornata è quello di San Siro, racchiuso nei numeri. L’Inter aveva subito un gol nelle prime quattro giornate di campionato. Zero in casa, compresa anche la prima gara di Europa League. Contro il Cagliari ne becca 4 in 44’, tre dal piede di Ekdal. Colpa anche di Nagatomo, che ‘manda in porta’ Sau al 10’ e si fa espellere dopo meno di mezz’ora. Ma non si può spiegare solo con l’inferiorità numerica il pomeriggio nero dei nerazzurri. Troppo molle l’approccio, poco gioco (il momentaneo pareggio di Osvaldo nasce da una ‘furbata’ di Palacio) e men che meno la reazione. Sotto di tre gol, la squadra di Mazzarri crea una sola palla gol davanti a una squadra che, come tutte quelle di Zeman, gioca a viso aperto per 90 minuti. Così il Cagliari trova la prima vittoria in campionato e porta via il massimo dei punti da San Siro dopo 19 anni. Fischi del pubblico sui nerazzurri a fine partita.

Milan, altro pareggino
La consistenza del Milan di Inzaghi è ancora indefinita, tendente al morbido. I rossoneri raccolgono il secondo pareggio contro una neo-promossa ed evidenziano nuovamente problemi in fase difensiva. Questa volta il ‘buco’ lo crea Abbiati, che non trattiene un tiro non impossibile sul quale si avventa Succi. Gol e Milan sotto dopo 10 minuti. Non basta il pareggio quasi immediato di Rami, bravo di testa sull’angolo di Honda. Poi c’è grande equilibrio, ci provano entrambe (più il Milan) ma non ci riesce nessuno. Nell’ultimo spezzone di partita potrebbe farcela il Cesena, sfruttando il vantaggio numerico per l’espulsione di Zapata che atterra Defrel al limite dell’area. E invece sono i rossoneri a tenere palla e a controllare il ritmo. Ma tutti gli attacchi sono sterili.

Callejon, un gol per riportare il sereno
Un gol di Callejon imbeccato dal Pepita Higuain calma le acque agitatissime nelle quali il Napoli si era ritrovato dopo tre partite consecutive senza vittorie. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, non mancano le difficoltà ma gli azzurri la spuntano e per la prima volta in questa stagione non subiscono gol. A salvare Rafael, bravo in un corpo a corpo aereo con Pavoletti, ci pensa anche la trasferta sulla quale si spegne un tiro di Peluso deviato da un difensore azzurro. Senza Berardi, la squadra di Di Francesco fa fatica in fase offensiva: era l’ultimo turno di squalifica. Dalla prossima i neroverdi devono riprendere a marciare e togliersi di dosso la timidezza.

Pareggi a Verona e Torino
Si sblocca l’attacco della Fiorentina a Torino. Crea Bernardeschi, realizza Babacar ma i viola non portano comunque a casa la vittoria perché Quagliarella aveva portato in vantaggio i granata al 17’ della ripresa, imbeccato da Bruno Peres. Tutto nel secondo tempo, anche se la partita è più divertente nel primo. La partita cambia nei secondi 45 minuti anche a Verona, dove Chievo ed Empoli si spartiscono i punti salvezza. I padroni di casa s’illudono di poter centrare la prima vittoria casalinga al 50esimo, grazie alla rete di Meggiorini. I toscani però rispondono con Pucciarelli (splendido assist di Maccarone) e nel finale sfiorano il colpaccio in rimonta ancora con l’attaccante rivelazione di questo inizio di stagione. Il giovane auto-prodotto dall’Empoli spreca però da due passi un ottimo invito di Mario Rui.

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Twitter: @AndreaTundo1

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