Juventus e Roma se ne vanno a braccetto. I bianconeri con autorità, i romanisti con voglia e grazie alla classe di Totti e Pjanic. Il 4 ottobre ci sarà il primo faccia a faccia verità. Per ora basta fare il vuoto dietro: sono già quattro, infatti, i punti di vantaggio sulle prime inseguitrici. Le battistrada ringraziano il Genoa che frena il Verona, raggiunto da Inter e Sampdoria a quota 8. Profondo rosso per il Napoli, fermato in casa dal Palermo in una partita da sei gol e tanti orrori. Montella s’interroga sulla sua Fiorentina, priva delle stelle Gomez e Rossi e sempre più asfittica in fase realizzativa. Ieri il turno infrasettimanale aveva visto protagonista il Milan, morto e risorto a Empoli. Lazio-Udinese chiude la giornata.

Juventus sul velluto con Vidal – Fuori Tevez e Pogba, ci pensa il rientrante Arturo Vidal a trascinare la Juventus alla vittoria. Tre a zero secco al neo-promosso Cesena, troppo acerbo per reggere l’onda d’urto dei bianconeri. Il cileno è il grande protagonista: prima realizza il penalty (generoso) concesso per il tocco di mano di Cascione sul cross del suo alterego Pereyra, poi bissa nel secondo tempo su calcio di punizione. Sale così a quota 30 reti in Serie A, una media-gol impressionante per un centrocampista. Nonostante l’ampio turnover di Allegri, i campioni d’Italia non si scompongono e continuano la loro corsa e a non subire gol, nonostante l’assenza di Barzagli.

Giallorossi nel segno di Pjanic – La Roma soffre, si fa raggiungere e risorge grazie a Miralem Pjanic, il talento più cristallino della sua rosa, mancato un po’ in questo inizio di stagione. Il bosniaco risolve la complicata trasferta nei minuti finali grazie a una punizione perfetta. La Roma quindi conferma d’avere una rosa folta, capace di sopperire alle assenze, e in questo momento sono tante per Rudi Garcia. Il tecnico francese ha dovuto dar fondo alle sue risorse per riuscire a mettere insieme la difesa, dove ha esordito Holebas e si è rivisto Torosidis. Certo, è tutto più facile se hai giocatori eterni come Francesco Totti, che inventano capolavori come quello che piazza Ljajic solo davanti a Mirante per l’1-0. Nel secondo tempo la Roma cala un po’ e come lo scorso anno subisce il primo gol stagionale a Parma: è De Ceglie a trovare il pareggio con un colpo di testa su cross di Lodi. Poi la zampata capolavoro di Pjanic. E la corsa continua a braccetto con la Juve.

L’Inter perde Icardi, ma ci pensa Osvaldo – Un rigore sbagliato da Palacio (Sportiello si conferma un gran portiere) non affloscia l’Inter che va grazie a una perla di Osvaldo su cross di Guarin. L’attaccante italo-argentino risolve la sfida con l’Atalanta all’apparenza semplice, ma vista la tradizione decisamente tosta. I nerazzurri non soffrono praticamente mai, perdono Icardi, sbagliano il penalty ma poi segnano e controllano nel finale grazie alla punizione di Hernanes, finalmente incisivo. Vista la girandola di cambi professata da Mazzarri, il risultato è ampiamente positivo. Colantuono fa i conti con una squadra che continua ad avere difficoltà in fase offensiva: l’Atalanta non gioca male, ha un Cigarini gran playmaker ma non riesce mai a chiudere quel che costruisce. Nonostante nel corso della serata i nerazzurri schierino a giro Bianchi, Moralez, Boakye e Denis, cioè tutto il comparto offensivo. Un segnale preoccupante che attende una soluzione.

Fiorentina ancora a secco – Senza Pepito Rossi e Mario Gomez, i grattacapi di Montella si confermano anche contro il Sassuolo. La squadra di Di Francesco aveva subito sette gol nella trasferta di Milano contro l’Inter, dall’Artemio Franchi esce invece immacolata. C’è anche una dose di sfortuna, visto che due conclusioni colpiscono il palo. Prima Cuadrado, poi un instancabile Borja Valero su suggerimento di Babacar spiazza Consigli ma trova il legno a dire no. Solo sfortuna? No, l’imprecisione c’è tutta, fisiologica senza una punta di ruolo. I viola costruiscono ben 18 tiri (precisione 14.3%) ma non trovano la via del gol. Il Sassuolo, privo di Zaza e con Berardi ancora squalificato, aspetta e ringrazia portando a casa un punto prezioso in chiave salvezza.

Napoli, che svarioni. Ora è crisi – Il Napoli non sa più vincere. La squadra di Benitez porta a casa un solo punto davanti al proprio pubblico e annota il turno numero 3 senza vittorie. Prima la sconfitta con il Chievo, poi il ko di Udine e ora il pareggino interno con il Palermo, arrivato nonostante dopo 11’ fosse già sul 2-0. Higuain chiede a Benitez di riposare, il tecnico spagnolo butta nella mischia Duvan Zapata e l’attaccante lo ripaga con la rete del raddoppio, dopo l’immediato vantaggio siglato da Koulibaly su calcio d’angolo. Ma in un San Paolo semi-sederto, il Palermo non si siede e continua a macinare gioco. Prima Belotti e poi Vazquez rimettono in piedi i rosanero: due gol in tredici minuti e tutto da rifare per gli azzurri. Punge Callejon in pieno recupero del primo tempo ma la difesa partenopea è un colabrodo e dopo 15’ della ripresa cade di nuovo sotto i colpi di Belotti, ispirato da Dybala. Finisce 3-3 e il Napoli sprofonda a meno 8 dalla vetta.

Sampdoria bella di notte, Verona che garra, blitz Toro a Cagliari – Miglior modo per presentarsi al derby di domenica sera contro il Genoa, la Sampdoria non poteva proprio trovarlo. Nonostante il massiccio ricorso al turnover da parte di Mihajlovic, i blucerchiati battono 2-1 il Chievo. Prima Gastaldello si improvvisa centravanti e trova un gol dal limite dell’area, poi raddoppia Romagnoli su uno splendido assist di tacco di Okaka, in stato di grazia in questa parte iniziale di stagione. Nel finale è sofferenza pura: prima Viviano salva su Botta, poi Paloschi trova il gol. Ma non c’è più tempo: la Sampdoria sale al terzo posto in classifica con Inter e Verona, fermato in casa dal Genoa. A Gasperini non basta la doppia di Matri che porta i grifoni avanti 2-0, perché i padroni di casa scoprono definitivamente il talento di Ionita, già in gol a Torino. Il moldavo prima ispira Tachtsidis, poi sfrutta un assist di Toni e firma il definitivo 2-2. Risorgono anche i granta, finalmente in gol. Gli uomini di Ventura sbancano il Sant’Elia grazie alle reti di Glik e Quagliarella, dopo essere andati in svantaggio con il gol di Cossu. Per il Cagliari è il terzo ko di fila. Dov’è finito il calcio champagne di Zeman?

Twitter: @AndreaTundo1

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