La decisione di Russia e Unione Europea di imporre nuove pesanti sanzioni alla Russia per le azioni definite “illegali” in Ucraina colpirà le esportazioni dei settori italiani che hanno maggiori rapporti commerciali con il paese del presidente Vladimir Putin. Il Cremlino ha infatti minacciato di reagire alla decisione bloccando, dopo quelle del comparto agroalimentare, anche le importazioni di altre categorie di prodotti dai Paesi che fanno parte del blocco pro-Kiev. Nel caso in cui le ritorsioni colpissero arredamento e moda, per l’Italia il danno potenziale potrebbe arrivare, stando alle stime de Il Sole 24 Ore su dati Istat, a oltre 9 miliardi di euro, il 2,3% del totale dell’export nazionale. 

Il settore più esposto è quello dei mobili, che vende in Russia il 6,9% delle sue esportazioni per un valore totale di 291 milioni di euro nei soli primi sei mesi del 2014. Le aree più colpite sarebbero la Brianza, il distretto delle cucine delle Marche e quello della sedia del Friuli Venezia-Giulia, insieme ai divani pugliesi. In queste zone del paese il blocco imposto dalla Russia verrà percepito in maniera ancora più forte.

Altro comparto economico che potrebbe risentire del provvedimento russo è quello dell’abbigliamento. Che esporta a Mosca e nel resto del Paese il 6,6% delle sue vendite oltreconfine, con incassi per 484 milioni nel primo semestre. A essere penalizzati sarebbero non solo i grandi marchi della moda italiana, ma anche e soprattutto i piccoli centri artigiani che fanno della qualità del made in Italy la loro forza. Al settore abbigliamento si affianca anche quello delle calzature che potrebbe perdere, in un anno, esportazioni per circa 500 milioni, il 5,8% dell’export totale.

La produzione di macchine industriali rischia infine di veder calare la domanda dalla Russia per un totale di oltre 2 miliardi di euro, tra macchine per impiego generale, altre macchine a impiego generale e altre macchine a impiego speciale, per un’incidenza sul mercato estero rispettivamente del 2,5%, 4,2% e 4,4%. 

 

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