Estate, tempo di barche. Certo, per un mese all’anno le coste italiane si riempiono di motori (tanti) e vele (poche), ma in questi mesi estivi si parla anche di regate e una, Les Sables Les Açores Les Sables, merita un po’ di attenzione. È una regata riservata ai Mini 6.50, “gusci di noce” che planano sull’acqua oltre i 20 nodi e che si disputa ogni due anni, in solitario, sul percorso Les Sables d’Olonne – Horta (Isole Azzorre) e ritorno. Affettuosamente chiamata “piccola Mini Transat”, per l’alto numero di miglia – 2540 –e per il difficile tratto di Oceano da percorrere, la SAS è un appuntamento chiave per i Ministi i quali, come per le altre regate di Classe, dispongono di pochissima tecnologia per preparare la strategia di navigazione. Una radio a onde corte per i bollettini meteo, un barometro e il senso marinaresco, infatti, sono i soli strumenti a loro disposizione. Banditi, invece, computer, satellitari e ogni contatto a terra, regola che fa della Classe Mini 6.50 uno degli ultimi baluardi di una certa “purezza” dell’andar per mare, unita a una grande preparazione tecnica. Nell’edizione 2014 i Mini 6.50 iscritti erano 33, di cui 22 Serie e 11 Proto e fra quest’ultimi si annoveravano gli unici due italiani al via, Giancarlo Pedote e Michele Zambelli.

Pedote, skipper della famosa barca dalla prua tonda 747 Prysmian arrivato secondo per un soffio alla Mini Transat 2013, ha velocemente accantonato la delusione provata in Guadalupe, per fare una stagione Mini 2014 da far impazzire i bookmakers. Di cinque regate disputate in Mini, infatti, cinque sono state le vittorie, da ultima quella alla Les Sables Les Açores. Vinta la prima tappa con più di 12 ore di vantaggio, infatti, Pedote è arrivato secondo a Les Sables il 12 agosto alle 20 e 16 secondi, aggiudicandosi il primo posto in categoria Proto. “Ero partito per vincere! Dopo la stagione che ho fatto, cercavo un bel risultato anche qui. Certo, in mare pensi sempre alle insidie e ai colpi di sfortuna, ma io e la barca eravamo in ottima forma e sapevo che potevamo fare bene”, racconta Pedote a terra. “A 400 miglia dall’arrivo a Horta, ho avuto problemi con il bompresso, come durante la Mini Transat, non potevo crederci! Questa volta, però, la riparazione l’ho fatta durante lo scalo, sotto una tenda, con degli amici! Invece dopo dodici ore dalla partenza della seconda tappa, ho avuto problemi ai timoni e per risolverli ho perso alcune miglia. Arrivando nel Golfo di Biscaglia, che conosco bene, mi sono detto che il vantaggio che avevo accumulato nella prima tappa era sufficiente per la vittoria, quindi ho deciso di navigare in modo da non sforzare la barca. Ero sereno”.

Questa vittoria consacra Giancarlo Pedote fuoriclasse della vela italiana, un ennesimo risultato che ripaga la dedizione totale che il toscano dedica ai suoi progetti. E il futuro? “Due settimane di vacanze con mia moglie Stefania e mio figlio Aurelio, poi riprendo gli allenamenti sul Class 40 Fantastica, in vista della Route du Rhum di Novembre!”. Sul podio Proto della SAS 2014 anche l’altro italiano, il 24enne Michele Zambelli, che a bordo di 788 Fontanot è arrivato terzo nella prima tappa e quarto, per soli due minuti, nella seconda, ottenendo così il terzo posto nella classifica generale. È un risultato molto importante per lui, dimostrazione che l’entusiasmo, unito alla tenacia, alla preparazione e alla passione, fa arrivare lontano.

La Francia ha mantenuto, più dell’Italia, una forte cultura marinaresca “popolare”, che porta centinaia di persone ad assistere agli arrivi e alle partenze delle regate d’altura e a seguire i navigatori quotidianamente e con appassionato trasporto, via internet. E se una scusa potrebbe essere che la maggior parte degli iscritti a queste competizioni è francese, negli ultimi tempi la vela italiana – e la Classe Mini 6.50 in particolare – sta sfornando skipper che non solo competono, ma arrivano prima di tutti gli altri. Se il tifoso italiano ha bisogno di immedesimarsi nel tricolore, ormai ha molti personaggi giusti da seguire.

@FraPradelli

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