Mentre il tandem Usa-Ue da una parte e la Russia dall’altra si combattono a colpi di sanzioni, nell’est dell’Ucraina la guerra continua. E’ di almeno 19 morti e 97 feriti il bilancio degli scontri tra le truppe ucraine ed i separatisti filorussi nell’est del Paese nelle ultime 24 ore. Secondo quanto riferito dal portavoce del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev, Andriy Lysenko, 15 tra soldati e guardie di frontiera sono rimasti uccisi nei combattimenti nella regione di Luhansk, mentre 79 persone sono state ferite, per la maggior parte a seguito di attacchi ‘imprecisì condotti con il sistema di artiglieria “Grad”.

Bombardamenti di Kiev su Donetsk, tre vittime
Tre civili sono rimasti uccisi a causa dei bombardamenti notturni avvenuti a Donetsk. Lo rende noto il consiglio municipale della città, aggiungendo che i feriti sono 10 Il governo di Kiev nega che le proprie truppe, che da giorni combattono per riprendere il controllo della città ora nelle mani dei ribelli filorussi, stiano usando l’artiglieria nelle aree popolate della città e afferma che le perdite civili siano responsabilità dei ribelli filo-russi. “Non stiamo sparando contro Donetsk, la stiamo liberando“, ha detto ancora Lysenko, aggiungendo che “le aree residenziali vengono prese di mira dai terroristi che sparano dalle loro posizioni”. Dai racconti dei testimoni a Donetsk, tuttavia, sembra che il governo stia effettivamente usando l’artiglieria in città.

Onu: “Situazione estremamente allarmante”
Nell’est dell’Ucraina è in corso un deterioramento della situazione “estremamente allarmante”, con numerose violazioni del diritto umanitario: lo ha detto Ivan Simonovic, vice segretario generale Onu per i diritti umani, parlando in videoconferenza nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Simonovic ha precisato che i gruppi armati sono sempre più organizzati, con a disposizione armi pesanti, e che 812 persone sono state rapite dai ribelli e usati come merce di scambio per i loro prigionieri. Inoltre, ha aggiunto, “la volatile situazione della sicurezza continua a disturbare il lavoro degli investigatori sull’abbattimento dell’aereo avvenuto lo scorso 17 luglio”.

L’Ucraina: “Sanzioni contro Mosca”
Anche l’Ucraina annuncia sanzioni contro la Russia, già colpite dalle misure restrittive di Stati Uniti ed Unione Europea, contro le quali Mosca ha reagito bloccando le importazioni di generi alimentari. Il premier ucraino Arseny Yatseniuk ha fatto sapere che le sanzioni colpiranno 172 personalità e 65 società, per la maggior parte russe, accusate di aver sostenuto l’annessione della Crimea alla Federazione russa e di finanziare i separatisti nell’est dell’Ucraina. La lista dovrà essere ratificata dal Consiglio per la difesa e la sicurezza nazionale e approvata martedì dal Parlamento di Kiev. Al momento non sono stati resi noti maggiori dettagli su chi siano le personalità e quali le società nel mirino.

Repubblica di Donetsk, Zakharcenko nuovo premier
E’ Alexander Zakharcenko il nuovo premier dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Il Consiglio supremo della repubblica separatista ha approvato la proposta di Aleksandr Borodai, dimessosi ieri dall’incarico di capo del governo. Borodai, cittadino russo, è considerato vicino al governo di Mosca e il suo passo indietro a favore di un autoctono come Zakharcenko è visto da alcuni analisti come un tentativo del Cremlino di prendere le distanze, almeno in apparenza, dai separatisti dell’Ucraina orientale.

Kiev, esplode ordigno vicino a Maidan: 2 feriti
Un ordigno è esploso nel centro di Kiev, in piazza Europa, a poche centinaia di metri da piazza Maidan. Lo riferiscono la tv 112.ua e l’agenzia ucraina Unn. Due persone sono rimaste ferite.

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