“Il decreto sulla fecondazione eterologa verrà presentato giovedì in Consiglio dei ministri“.Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine dell’evento organizzato dal Ncd a Roma sul Patto della salute. “Non capisco chi non vuole il decreto”, ha aggiunto il ministro che spiega: “Con questa misura noi garantiamo tre cose: l’omogeneità delle regole su tutto il territorio nazionale; la sicurezza per i pazienti e un sistema di certificazione sanitaria con la tracciabilita dei donatori nell’anonimato“. Ma già fioccano le polemiche sui divieti imposti dal provvedimento da parte di alcuni medici del settore. Il donatore resterà, infatti, anonimo e non è prevista una selezione per garantire la compatibilità con i genitori in base al colore della pelle, dei capelli e degli occhi, come invece proposto nel documento inviato al Ministero da società scientifiche e cliniche specializzate. “Queste polemiche – sottolinea quindi il ministro – per me sono incomprensibili. A casa mia questa cosa si chiama discriminazione razziale, va contro la Costituzione. Non ho intenzione di dare il via libera a selezioni eugenetiche, quando adottiamo un bambino non facciamo discriminazioni razziali”. Sulle modalità di attuazione la Lorenzin spiega: “L’eterologa sarà inserita nel servizio pubblico sanitario, ho trovato la copertura economica affinché sia pagata come l’omologa con il ticket. Forse qualcuno pensava di fare business e di guadagnare dai 100 o 200mila euro, altro che discriminazione andare in Spagna così costerebbe di più in Italia”  di Irene Buscemi

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