Cronaca

Milano, sgomberato il centro sociale Zam. Tensione tra antagonisti e polizia

L'operazione è scattata intorno alle 8 e 30 (foto presa di Studenti per l'altra Europa - Milano), gli agenti si sono trovati davanti una cinquantina di ragazzi. Sono partite alcune cariche, ma la situazione è tornata tranquilla poco dopo. Il luogo occupato appartiene al Comune, ma Palazzo Marino sostiene che "l'edificio è pericolante"

“La forza gentile della giunta arancione, tavoli finti e sgomberi a ripetizione”. La rabbia del centro sociale Zam sta in uno striscione strappato dalla polizia ai manifestanti. La rabbia è contro il sindaco di Milano Giuliano Pisapia: tra le occupazioni milanesi lo spazio di via Santa Croce era quello più vicino alla giunta comunale. Lo sgombero è avvenuto questa mattina (23 luglio), mentre i primi turisti del Ticinese facevano colazione. Siamo a due passi da piazza Vetra, in centro città. Zam si era spostato in centro nel maggio del 2013 dopo il rumoroso sgombero di una precedente occupazione in zona Barona.

Due giorni fa la questura aveva intimato ai militanti di raccogliere le proprie cose perché sarebbe arrivata la polizia. E’ successo puntuale alle 8.30, ad attendere gli agenti una cinquantina di ragazzi che avevano puntato la sveglia all’alba. Gli occupanti, tra loro studenti e ragazze, si sono schierati davanti al cancello di ingresso dell’edificio, la polizia ha caricato alcune volte e usato i manganelli. Cinque persone hanno riportato ferite alla testa. Dopo alcuni minuti gli agenti in tenuta antisommossa sono entrati. All’interno sono rimasti in tre, che si sono andati a sistemare su un balconcino. Da qui sono scesi in tarda mattinata, calandosi con corde e imbrago da scalata. Subito fuori dallo stabile si è formato un presidio di solidarietà, che si concluderà con un’assemblea nel tardo pomeriggio.

La questione, questa volta, coinvolge direttamente l’amministrazione di centrosinistra perché lo spazio è di proprietà del Comune e perché lo sgombero è visto come una beffa dagli occupanti. Zam è stato tra i pochi centri sociali milanesi ad aderire al tavolo indetto da Palazzo Marino assieme a Arci, Camera del Lavoro e altre realtà per dare una nuova vita alle migliaia di spazi sfitti in città.

“Quello è uno stabile comunale che ha dei problemi statici, c’era il rischio di crolli – spiega l’assessore alla sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli – Noi abbiamo informato le autorità competenti, che questa mattina sono intervenute. Il percorso avviato nelle scorse settimane deve andare avanti, ma senza precondizioni”.

Il riferimento è alla moratoria sugli sgomberi richiesto dagli attivisti di Zam. Una proposta, per il momento, respinta al mittente. Tutto a questo punto lascia pensare che il tavolo di confronto sia già saltato, che il dialogo tra la giunta arancione e i centri sociali sia giunto a punto morto. Ma le manganellate di via Santa Croce creano una spaccatura anche all’interno della maggioranza che guida la città. “Lo sgombero di Zam è una sconfitta che sentiamo soprattutto nostra” commenta Sel Milano, che sostiene Pisapia con assessori e consiglieri. “E’ il quindicesimo sgombero in tre anni di vita di questa amministrazione, più che ai tempi della Moratti” conteggia un attivista. Rischia di essere il più doloroso di tutti.