“Sono qui come scudo umano”. Charlie è svedese, ma da nove mesi vive nella Striscia di Gaza. Fa parte di un gruppo di attivisti, International Solidarity Movement, che lavora al fianco dei palestinesi facendo interposizione non violento con l’esercito israeliano. Da diversi giorni una mezza dozzina di loro presidia l’ospedale Al-Wafa, nel nord della Striscia. L’aviazione di Gerusalemme ha bombardato a più riprese il presidio sanitario. Due giorni fa l’ospedale ha ricevuto l’ordine di evacuazione, ma diversi pazienti non possono essere trasferiti. “Israele non considera la vita dei civili palestinesi, ma rispetta la nostra nazionalità”. Con questa speranza Charlie rimane nell’ospedale, tentando di evitare che venga bombardato dagli aerei israeliani di Cosimo Caridi
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