Sono trascorsi quasi quattro anni dal 5 settembre 2010, quando con nove colpi di pistola, da mano ancora sconosciuta, fu posto termine alla vita di Angelo Vassallo, uno dei sindaci migliori d’Italia, nel piccolo ma importantissimo comune di Pollica nel Cilento, in Campania.

Un delitto molto chiaro nel movente ma oscuro nelle modalità e per lo scenario in cui avvenne; Vassallo fu ucciso nel suo Comune, sulla strada verso casa sua, in un luogo appartato ma a corto raggio di moltissime persone che udirono distintamente i nove colpi di pistola. Non ci furono testimoni ma chi conosce i luoghi non può non pensare che ci dev’essere chi ha visto qualcosa eppure permane un fitto mistero, nonostante indizi plurimi portano a pensare ad un “delitto camorristico esemplare”.

Si susseguono nel tempo interpellanze ed interrogazioni parlamentari per sollecitare indagini più efficaci senza risultati, come quella recente dell’On.le Simone Valiante.

Vassallo un uomo coraggioso e onesto. Aveva fatto del suo Comune un gioiello di pulizia e bellezza, cinque vele blu, un mare cristallino, cura dell’ambiente, lotta intransigente alla speculazione edilizia, difesa del porto a gestione pubblica, contrasto alla criminalità del traffico di stupefacenti, soprattutto d’estate quando il litorale si affolla di centinaia di migliaia di turisti.

Il Cilento è un territorio stupendo e appartato, l’ideale per chi può pensare di riutilizzare anche in modo legale le ricchezze delle proprie attività criminali, succede frequentemente che le mafie scelgono un territorio per installarvi attività di copertura e residenze, ormai come sappiamo succede anche al nord.

Per poter acquistare i terreni giusti, le aziende interessanti, per gestire i propri affari, la presenza di Vassallo, rappresentava un indubbio ostacolo, un osso molto duro, così incline a controllare il suo territorio, molto attento a evitare sospette contaminazioni.

Vassallo era un personaggio scomodo, soprattutto perché già costituiva un esempio noto da imitare, un pericolo da contrastare con determinazione, nel territorio dove “far finta di non vedere e non sentire, costituisce la regola e regna normalmente una rassegnata passività.

Di mestiere pescatore, Vassallo aveva una chiara concezione dello sviluppo del suo territorio, attraverso la valorizzazione delle straordinarie risorse naturali, in primo luogo del mare e della natura, era un sindaco imprenditore in questo senso nel migliore dei termini.

Per ricordare Vassallo e non far calare l’oblio sulla sua opera il comitato di gemellaggio tra Bologna e Pollica, siglato dai due comuni, ha organizzato una festa mediterranea che ha al centro le qualità gastronomiche, culturali e sociali del mediterraneo.

Dal 19 al 21 giugno al centro Giorgio Costa, in via Azzo Gardino 44, eventi culturali e artistici, cene tematiche, con la partecipazione di protagonisti dell’impegno sociale in Cilento e in Campania, il programma si può scaricare da Facebook

Articolo Precedente

Giacomo Matteotti: ‘Uccidete me, non le idee che sono in me’

next
Articolo Successivo

Busto Arsizio, uccide la zia a coltellate poi si costituisce: arrestato pregiudicato

next