Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha sfilato alla parata dell’orgoglio omosessuale. Dopo aver declinato l’invito dell’anno scorso a causa di problemi familiari, il primo cittadino oggi è in prima fila e promette cambiamenti: “Entro giugno avvieremo il registro delle unioni civili, dopo l’approvazione del bilancio”. Il popolo del Pride lo accoglie con sorrisi e abbracci, ma qualcuno lo contesta. “Fuori i partiti dal corteo”, grida un gruppetto di giovani ragazzi. “Sono anni che fanno promesse, noi ci fidiamo più del Pd, veniamo sempre dopo, dopo una guerra, un’approvazione di bilancio, dopo la crisi, ma noi in realtà chiediamo ciò che è nostro”, affermano. Presenti anche Nichi Vendola e Gianni Cuperlo. “In effetti il tema dei diritti civili è scomparso nell’agenda politica, siamo qui per ricordare al governo che non abbiamo più intenzione di aspettare, io sono invecchiato chiedendo più diritti”, afferma il leader di Sel. “Bisogna far capire anche al mio partito che un avanzamento dei diritti civili e sociali aumenta la qualità della democrazia, io nel mio piccolo sono qui per ricordarlo”, chiosa Cuperlo  di Irene Buscemi

Articolo Precedente

Roma Pride, contro-corteo di Forza nuova a difesa della famiglia tradizionale

next
Articolo Successivo

Gay Pride Roma 2014, ora Renzi mantenga le promesse

next