Il 20 agosto del 2009 Marcello dell’Utri un senatore di questa Repubblica, oggi condannato in via definitiva per associazione mafiosa fino all’anno 1992, ha chiesto una commissione parlamentare d’inchiesta sulle stragi del 1993, quindi anche su quella del 27 maggio 1993.

Allora contestammo per la sua richiesta, ci sembrava che non ci fossero le condizioni politiche per una commissione serena.

Oggi, politicamente parlando, le cose, se mai fosse possibile, sono ancora peggio ma una commissione parlamentare d’inchiesta che chiarisca le responsabilità dei “concorrenti nella strage di via dei Georgofili”, forse serve davvero e chiediamo di farne parte a pieno titolo, visto il prezzo che le nostre famiglie hanno pagato.

Se non altro per dimostrare che la magistratura per venti anni è rimasta immobile davanti ai nostri occhi , dandoci pacche sulle spalle a suon di : “stiamo sempre indagando “.

Infatti vi sono atti di archiviazione del 2008 – 2009 e 2010, dei quali però non abbiamo ricevuto copia quali parti lese aventi diritto, e non sono andati a dibattimento.

Del resto anche l’attuale Presidente Consiglio si è guardato bene dal liberare le carte per la strage di via dei Georgofili, quelle carte, come per esempio le deleghe dell’autorità giudiziaria, giacenti in fondo ai cassetti di indagine delle polizie. Ecco quindi la necessità di una commissione parlamentare d’inchiesta pretesa con forza a ridosso delle elezioni europee per evitare che “cosa nostra “ travalichi in Europa con il bene placido di chi per 20 anni ha coperto le responsabilità oltre la mafia sul massacro di via dei Georgofili.

Quando era sindaco di Firenze, il Presidente del Consiglio asserì che non vi erano mandanti: né quattro, né cinque , né sei , ma nessuno, come se il neo Premier fosse il tenutario della verità sulla strage di via dei Georgofili che ha visto morire i nostri di figli. 

 

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