Dopo la sentenza dell’Antitrust che ha condannato le due multinazionali del farmaco, distributrici di due farmaci oculistici con caratteristiche cliniche sovrapponibili a costi enormemente diversi per la comunità, ad un risarcimento in via solidale per il sospetto di un accordo di cartello, abbiamo assistito ad una reazione alquanto strana della Novartis che ha scritto a molti parlamentari ed ha comprato pagine di giornali per comunicare direttamente con i cittadini italiani. 

Nell’audizione in Commissione Sanità del Senato del ministro Lorenzin, avvenuta martedì 25 marzo 2014, la Senatrice Michela Montevecchi pone la seguente domanda:

Posto che ha risposto ad una interrogazione che ha deciso di chiedere al Consiglio Superiore della Sanità circa la sicurezza di Avastin volevo chiederle se è al corrente che l’Oms, che non è mai stata citata nelle suddette interrogazioni, nell’aprile 2013, ha diramato l’elenco dei farmaci essenziali che comprende Avastin ad uso oculistico e non prevede Lucenti?. Non ritiene quindi che possa fondare tale valutazione di sicurezza di Avastin sulla raccomandazione dell’OMS e che non debba essere ulteriormente procastinata la decisione in quanto, a quanto leggiamo nel provvedimento dell’Agcom essa ci costa 50 milioni di euro al mese?”

Ho ascoltato, signora ministro, con attenzione le sue parole e non ho sentito nessuna precisa risposta in merito se non che conferma di attendere una valutazione del Consiglio Superiore della Sanità che considera dirimente.

Ministro Lorenzin ci sei? Ha capito che i riferimenti di complicanze di Aifa e di Ema sono del 2012 e la raccomandazione dell’Oms è del 2013 quindi con follow-up maggiore? Pensa che l’Oms mai darebbe autorizzazione ufficiale senza sicurezza? Non pensa che i lavori scientifici presentati siano sufficienti? Ma capisce che l’Antitrust ha deciso con sentenza storica che c’è un accordo di cartello fra le due aziende farmaceutiche? Mi spiega qual è la motivazione per non porsi al di sopra di Aifa, come è sua autorità visto che l’Aifa garantisce l’accesso al farmaco e il suo impiego sicuro ed appropriato come strumento di difesa della salute operando in autonomia, trasparenza e economicità, ma sempre sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia? Non può decidere subito di immettere come on label Avastin senza buttare altri 50 milioni di euro ogni mese di soldi nostri? Come Stamina vogliamo continuare a farci prendere in giro da tutto il mondo?

Ministro ma se una nazione a noi limitrofa quale l’Austria utilizza nelle patologie retiniche a cui è sensibile per il 90% dei casi Avastin pensa che il Governo austriaco abbia intenzione di eliminare quasi tutti i pazienti oculistici con problemi di maculopatia? La prego ministro tecnico della Salute, visto che è stata nominata da governi non eletti ma “assemblati” in qualche maniera, metta chiarezza ma soprattutto metta fine ad una delle farse infinite. 

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