Roma. Piazza Venezia, ore 12.30, i passanti si fermano, il traffico si stoppa al passaggio della macchina del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in visita nella Capitale, seguita da una cinquantina di auto della scorta. La direzione è il Quirinale per il pranzo con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Roma è una città blindata, militarizzata, tanti i poliziotti in divisa e in borghese e centinaia le camionette delle forze dell’ordine in ogni angolo della Capitale. Ma stranamente è più tranquilla e deserta del solito. Pochi i disagi in questa giornata complicata per la mobilità. “I romani quando è così non escono perché sanno che la città è bloccata” afferma un tassista molto deluso per la giornata fiacca. “Roma si è fermata, tutto è bloccato. Ma chi è Obama, Gesù Cristo?” scherza un giovane venditore ambulante su via dei Fori Imperiali, chiusa al traffico per la visita del presidente degli Stati Uniti al Colosseo prevista per oggi pomeriggio. “Non ci sono turisti, la metro è chiuso, una tragedia per il lavoro” aggiunge. Non manca in questa giornata anche la protesta a piazza San Pietro, durante l’incontro tra Obama e Papa Francesco. I messicani immigrati in Nord America manifestano contro Obama e le sue leggi sull’immigrazione che hanno causato l’espulsioni di mille bambini stranieri dal suolo americano, questa la loro denuncia. “Siamo qui perché il Papa ci ascolti e parli con il presidente americano”, affermano i manifestanti con dei cartelli in mano, subito fermati dalla Digos perché non autorizzati  di Irene Buscemi

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