“Gli slogan ormai sono diventati il must di questo governo. Il Ddl Province è un provvedimento talmente imbarazzante dal punto di vista normativo che votarlo è un suicidio”. Così ai microfoni de ilfattoquotidiano.it, Salvatore Tito Di Maggio, senatore di Per l’Italia, spiega la sua decisione di votare contro il Ddl Delrio, che contiene disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni, e su cui il governo ha posto la fiducia, come ha annunciato in Aula il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Una decisione che, tuttavia, potrebbe a questo punto non essere sufficiente a vincere le resistenze all’interno della maggioranza, visto che oltre a Di Maggio, anche il suo collega di partito, Maurizio Rossi, ha fatto sapere di votare contro. “Come possiamo pensare che Reggio Calabria possa diventare una città metropolitana e possa essere paragonata a Londra?”, si chiede Di Maggio che aggiunge: “Non si dà una mano al Paese votando provvedimenti come questi che non hanno né capo, né coda. Questo governo è formato da dilettanti allo sbaraglio”  di Manolo Lanaro

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