Sempre meno incassi dalla Rc Auto alle assicurazioni. E’ quanto emerge dai dati Ania sul 2013, anno in cui la raccolta complessiva dei premi delle imprese di assicurazione ha sfiorato i 120 miliardi con una crescita, in termini nominali e omogenei, del 13,1% rispetto alla raccolta del 2012 (+12% in termini reali). In particolare il settore Vita è cresciuto del 22,1% a 85 miliardi di euro, mentre quello Danni è calato del 4,6 per cento a 33,7 miliardi. L’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul Pil è quindi cresciuta, passando dal 6,7% al 7,6 per cento.

L’aumento registrato dal ramo Vita fa seguito alla contrazione del biennio precedente: -18% nel 2011 e -5,5% nel 2012. Nel 2013 la crescita più rilevante (+27%) si riscontra nei prodotti di ramo I-Vita umana che hanno raggiunto i 65 miliardi ritornando ai valori del biennio 2009/2010; in crescita anche la raccolta dei rami III-Linked (+12,4%), IV-Malattia (+19%) e V-Capitalizzazione (+16,6%). L’unico ramo ad aver mostrato un decremento della raccolta è stato il ramo VI – Fondi Pensione (-30,5%). Nel 2013 l’80,2% dei premi raccolti in tutto il settore Vita è relativo a polizze di tipo tradizionale (rami I e V) mentre circa il 18% riguarda le polizze con una elevata componente finanziaria (ramo III).

Per quanto riguarda i Danni, la diminuzione rispetto al 2012 è particolarmente riscontrabile nel settore Auto i cui premi registrano una flessione, in termini nominali, del 7,2% e, più specificatamente, del 7% nel ramo R.C. Auto e dell’8,6% in quello Corpi veicoli terrestri), sia negli altri rami Danni i cui premi diminuiscono dell’1 per cento. L’incidenza dei premi degli altri rami Danni sul totale premi del comparto è salita dal 43% del 2012 al 44,6% del 2013 mentre quella del settore Auto è diminuita passando dal 57,0% al 55,4 per cento.

La preoccupazione delle compagnie per l’andamento di quest’ultimo settore è dimostrata anche dalla fortissima attività di lobby degli ultimi due anni che ha registrato un picco con la tentata riforma a danno degli assicurati di fine dicembre poi abortita in zona Cesarini. E’ in questo contesto che si colloca la bocciatura, avvenuta nei giorni scorsi, della proposta del Movimento 5 Stelle di una tariffa-premio per gli assicurati che non hanno denunciato sinistri negli ultimi cinque anni ai quali sarebbe stata riconosciuta l’applicazione del premio più basso previsto sull’intero territorio nazionale.

“La norma avrebbe eliminato una buona parte delle discriminazioni tariffarie in tema RC auto messe in atto dalle compagnie assicurative. L’emendamento a 5 stelle che avrebbe fatto diventare legge questa scelta è stato bocciato, mentre è stato approvato il solito pannicello caldo di parole e non fatti…un ordine del giorno senza alcun valore pratico immediato”, commentano dal M5S che sottolinea come la bocciatura sia arrivata da esponenti di PD, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica e Lega. “Questo perché un “ordine del giorno” non è una norma di legge, ma un semplice impegno e invito al Governo, senza scadenze, né sanzioni nel caso non venga rispettato. Con l’emendamento del Movimento 5 Stelle, invece si aveva la possibilità di far diventare immediatamente legge la tariffa-premio per assicurati virtuosi, riconoscendo loro l’applicazione del premio più basso previsto sull’intero territorio nazionale. Alla prova dei fatti i parlamentari di Pd, Ncd, Lega, Scelta Civica non mostrano mai coraggio nel contrastare le lobby e continuano a difendere banche e assicurazioni”, conclude il Movimento che ha diffuso un elenco completo dei votanti.

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