Ho avuto modo di vedere in anteprima il documentario del regista Gianni Amelio Felice chi è diverso e ne sono rimasta positivamente impressionata. In questo momento storico, un prodotto d’autore sull’omosessualità e contro l’omofobia ci voleva proprio!

Ho deciso così di proporre ai vertici dell’amministrazione di cui faccio parte, ovvero quella di Milano dove rivesto la carica di consigliere comunale, di organizzare un’occasione nella quale presentare alla cittadinanza l’ultimo capolavoro di Amelio. Anche il mio sindaco, Giuliano Pisapia, ha aderito con entusiasmo e così, nella mattina dell’8 marzo, in anteprima assoluta per il pubblico milanese, nello spazio più prestigioso di Palazzo Marino, la Sala Alessi, parleremo di Felice chi è diverso, naturalmente alla presenza del regista, Gianni Amelio, mia e del sindaco Pisapia.

La ricerca che Amelio ci propone, svolta all’interno della comunità omosessuale italiana, ci consegna alla fine un’analisi rigorosa anche se a tratti poetica del fenomeno, con un procedere della narrazione da indagine storica, partendo dall’Italia mussoliniana ad oggi. Lo spettatore viene condotto alla scoperta di una comunità un tempo costretta a vivere sottotraccia ma che con gli anni è riuscita a strappare gli spazi ed i diritti dei quali oggi può godere. Ancora miseri in realtà, ma che per fortuna esistono.

Detto questo, mi piacerebbe che Felice chi è diverso fosse visto con attenzione anche da un pubblico non omosessuale: l’affresco che Amelio ci consegna, lascia spazio a testimonianze a tratti appassionate, altre volte commosse, altre ancora quasi nostalgiche ed infine protese al futuro, ma tutte desiderose di essere viste! L’omosessualità italiana è stata in tutto questo tempo sin troppo nascosta, oscurata, censurata; aveva voglia quindi di mostrarsi ed è giusto che si scopra, si lasci raccontare e si faccia analizzare anche da chi – permettetemi il gioco di parole – è “diverso”, non è gay.

D’altro canto sono lieta che alla giornata di presentazione dell’8 marzo abbia risposto con entusiasmo tutta la comunità lgbt milanese, alla quale mi onoro di appartenere. Ringrazio il Coordinamento Arcobaleno, che sta dando un contributo fattivo alla riuscita dell’iniziativa, e naturalmente devo essere grata al regista, Gianni Amelio, che ha risposto alla mia chiamata ed accettato di onorare il pubblico milanese con la sua presenza. Sarà importante capire, nell’occasione del dibattito, quanto gli possa essere costato realizzare un documentario su questo tema, in un Paese in cui per i diritti degli omosessuali ancora molta strada è da fare.

Milano, in questi ultimi anni, ha dato il suo contributo. È forse per questo che Amelio s’è dimostrato sin da subito molto lieto di accettare l’invito. E io sono fiera di lavorare per l’amministrazione di una città che da un punto di vista dei diritti civili sta facendo parecchio e che naturalmente non si fermerà.

Con questo documentario spero venga ribadito il concetto che di omosessualità è giusto che si parli, che si discuta e che si affrontino le criticità, per risolverle e guardare oltre. Ma soprattutto venga messo un altro importante tassello a favore della lotta all’omofobia, vera e propria piaga per un Paese che vuole crescere e diventare moderno.

8 marzo, 2014
Sala Alessi, c/o Palazzo Marino – Piazza della Scala, 2. Milano
Ore 11
Presentazione del documentario “Felice chi è diverso”
Presenti: Gianni Amelio, Giuliano Pisapia, Rosaria Iardino

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