Il mondo FQ

Cosa c’è dietro ai suicidi a catena dei banchieri di Londra?

Commenti

Sembra che sia un periodo nero per i banchieri. Qualche giorno fa un banchiere di JP Morgan di 33 anni Li Junjie si è tolto la vita lanciandosi da una finestra della sede di Hong Kong. Un primo suicidio vi era stato a gennaio, con il 39enne Gabriel Magee – vicepresidente del dipartimento di tecnologie londinese della banca d’affari. Poco dopo si è ammazzato il 37enne Ryan Crane. Ma non dobbiamo dimenticare i suicidi di William Broeksmit, 58 anni, ex direttore esecutivo presso la Deutsche Bank, morto impiccato nella sua casa di Kensington e Mike Dueker, 50 anni e economista capo presso la società americana Russell Investments, entrambi avvenuti in gennaio.

Diversi commentatori britannici e nord americani, alcuni per la verità piuttosto cospirazionisti, affermano che queste morti avvengono nel momento in cui alcune multinazionali subiscono importanti perdite, che potrebbero lasciar presagire l’imminenza di una nuova crisi finanziaria.

La stampa italiana, per esempio Repubblica e Corriere, invece è più o meno d’accordo nell’incolpare lo stress da super lavoro.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione