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Catturato a Forlì il pentito di camorra evaso a Pescara: era a casa della sorella

L'uomo è stato riconosciuto mentre passeggiava nella cittadina romagnola: si era rifugiato nella casa dei suoi parenti dopo il permesso premio di 8 ore ricevuto dal carcere di Pescara. Nella struttura penitenziaria è stata avviata un'indagine interna
Catturato a Forlì il pentito di camorra evaso a Pescara: era a casa della sorella
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È stato catturato dalla squadra Mobile di Pescara e Forlì mentre era in strada nella cittadina romagnola il pentito di camorra, Pietro Esposito, 47 anni che non aveva fatto rientro in carcere a Pescara dopo un permesso premio sabato 15 dicembre. L’uomo si era rifugiato a casa della sorella. Gli agenti lo hanno notato mentre si aggirava nei pressi di un bed and breakfast. Hanno così ipotizzato che potesse soggiornare nella struttura, ma poi è emerso che era dalla sorella. Dell’arresto è stato subito informato il procuratore capo di Forlì Sergio Sottani. Secondo quanto si è appreso, Esposito si sarebbe rifugiato dalla sorella subito dopo ottenuto il permesso di uscita dal carcere San Donato di Pescara. L’uomo non avrebbe opposto resistenza. Ora si trova nella casa circondariale di Forlì e non si parla di un rientro immediato a Pescara. Il capo della squadra mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana, ha ricevuto una telefonata dal ministero.

È stata avviata, come da prassi,un’indagine interna al carcere di Pescara, per accertare se vi siano state condotte o fattispecie di reato nella vicenda dell’ evasione di Pietro Esposito. A valutare agevolazioni come i permessi per i detenuti è un’equipe di osservazione interna al carcere, composta da educatori, assistenti sociali e medici, che osservano lo stato sociale, ovvero il comportamento, del detenuto all’interno della struttura penitenziaria. La valutazione viene poi rimessa al magistrato di sorveglianza, cui spetta l’ultima parola sull’ eventuale permesso.

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