Le scimmie possono muovere entrambe le braccia di un avatar virtuale usando solo il pensiero: questo grazie a una nuova interfaccia cervello-macchina che per la prima volta consente di comandare due arti invece che uno. Il risultato è stato ottenuto dai ricercatori statunitensi del Duke University Medical Center nel North Carolina: il loro studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, spiana la strada a una nuova generazione di protesi a due braccia che i pazienti colpiti da paralisi potranno comandare con la mente.

Per sviluppare questa nuova interfaccia cervello-macchina, i ricercatori hanno dovuto ‘intercettare’ a tappeto quasi 500 neuroni (un numero record mai raggiunto finora) distribuiti in diverse aree del cervello delle scimmie. Attraverso la registrazione della loro attività elettrica, è stato possibile ‘istruire’la nuova interfaccia dandole tutte le informazioni utili affinché consentisse di muovere le braccia virtuali nel modo più preciso possibile. Una volta conclusa la messa a punto, i ricercatori guidati dal neurobiologo Miguel Nicolelis hanno insegnato alle scimmie a muovere le braccia dell’avatar, usando inizialmente due joystick, e poi solo il pensiero. Mentre gli animali miglioravano le loro performance esercizio dopo esercizio, i ricercatori hanno potuto osservare una grande plasticità nelle aree cerebrali coinvolte. Questo significa che il cervello delle scimmie ha cominciato a considerare le braccia virtuali come delle braccia vere, tanto da incorporarle nella rappresentazione che la mente ha del corpo. Lo studio dimostra anche che l’attività cerebrale connessa dal movimento dei due arti è molto complessa, e non corrisponde alla semplice somma delle attività neuronali associate al movimento delle singole braccia.

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