Sono stati rintracciati nell’hinterland milanese i due presunti autori dell’omicidio di Antonio Leporace, il 45enne trovato morto venerdì mattina nel greto del torrente Parma, a Sant’Andrea di Torrile. Dopo giorni di indagini, i militari del Nucleo investigativo dei carabinieri hanno stretto le maglie intorno a due uomini che avrebbero avuto contatti con la vittima e che vivono nella stessa zona del Milanese. I due, le cui generalità non sono ancora state rese note, sono stati fermati dalle forze dell’ordine nei pressi del capoluogo lombardo. Per ora su di loro ci sono solo sospetti, ma gli arresti potrebbero arrivare già nelle prossime ore.

Dalle prime indiscrezioni sembra che Leporace fosse legato ai suoi assassini per questioni di droga, che potrebbero essere anche alla base dell’omicidio. Il pregiudicato di origini foggiane, con un passato di reati legati agli stupefacenti, è stato ucciso nella notte di Halloween, massacrato al punto da renderlo quasi irriconoscibile e poi travolto da un’auto, presumibilmente da quella di chi lo ha ucciso. A ritrovare il suo cadavere è stata la mattina successiva un passante. Addosso, Leporace aveva il portafogli con documenti e denaro e l’orologio, mancava invece il cellulare. Dettagli che hanno fatto tramontare l’ipotesi di una rapina finita male, e che invece hanno fatto propendere le indagini verso un regolamento di conti legato agli ambienti della droga, con cui la vittima aveva a che fare, o forse a un diverbio legato ad affari di spaccio, poi degenerato in tragedia.

Secondo la testimonianza del custode della chiesa di Sant’Andrea, nella tarda serata di giovedì vicino alla zona del ritrovamento del corpo della vittima si sono sentite urla e rumori, ma era la notte di Halloween, nessuno pensava a un omicidio. Sarà l’autopsia effettuata nelle prossime ore a chiarire le cause della morte di Leporace e a definire quale sia stata l’arma usata per ucciderlo, forse un cric o una spranga.

Per risolvere il giallo della morte del 45enne sono al lavoro il pm Lucia Russo, che conduce l’inchiesta, il tenente colonnello Giorgio Sulpizi e i Ris, che stanno analizzando le impronte ritrovate sul greto del torrente e le tracce sul corpo di Leporace. Nelle prossime ore, dopo che saranno sentite le due persone fermate, si potrebbe arrivare a una svolta nelle indagini.

Articolo Precedente

Classe ghetto a Bologna: 22 stranieri insieme. I genitori degli italiani dicono no

next
Articolo Successivo

Cancellieri, se cade il commissario delle larghe intese

next