Gentile Professore,

lei si sente innamorato e quindi vive un’onda di emozioni che le fa pensare: “Perché non andare dove mi porta il cuore? In fin dei conti l’amore e la felicità vengono prima delle convenzioni e regole sociali. Se io sento quest’emozione perché non abbandonarmi? Se politici, banchieri e industriali di ottant’anni amano donne di cinquant’anni più giovani perché non potrei amare uno studente?”.

Nessuno le ha mai insegnato i risvolti psicologici del ruolo che ricopre. Per diventare professore ha molto studiato la sua materia (italiano, matematica, lingue, etc) ma ha solo marginalmente avuto a che fare con la pedagogia e psicologia dell’insegnamento.

Se avesse approfondito queste discipline, saprebbe che esiste un fenomeno denominato Transfert e Controtransfert. Nelle attività umane, in cui si crea un forte legame emotivo e ci si affida a qualcuno che ricopre un ruolo d’indirizzo per la nostra vita, è facile che si determini. Si tratta, come dice la parola stessa, di un trasferimento inconscio di emozioni, simili a quello che sono state vissute in infanzia, in una relazione interpersonale significativa che viviamo oggi. Ad esempio ho odiato o amato mio padre e tenderò inconsciamente a provare le stesse emozioni verso le figure significative della mia vita attuale. Spesso il transfert si presenta nelle relazioni in cui la persona è fragile emotivamente e dipendente. E’ stato studiato e individuato nei trattamenti psicoterapici fra paziente e terapeuta ma è spesso presente in altre situazioni di relazione continuativa e profonda.

Nel suo lavoro di professore il transfert dell’allievo nei suoi confronti è spesso tipicamente presente. Può essere negativo per cui qualche studente ha pensato di tagliarle le gomme dell’auto, ambivalente o positivo in cui l’allievo l’ha idealizzato pensando che sarebbe stato bello avere un padre o una madre come lei. Esiste anche il fenomeno del Controtransfert per cui lei avverte, inconsciamente, forte avversione verso alcuni allievi e affetto o addirittura amore verso altri.

Questo è il punto su cui vorrei che lei riflettesse. L’amore che ora prova può essere frutto di queste dinamiche inconsce per cui la inviterei a non andare dove la porta il cuore ma a ragionare. Aspetti che il suo allievo finisca la scuola e non sia più uno studente. Se si tratta di vero amore, resisterà nel tempo, se si tratta di transfert inconscio, l’emozione svanirà.

Nella mia esperienza clinica su una decina di casi come il suo, di cui sono venuto a conoscenza, in un solo caso si è arrivati a una relazione stabile fra un’insegnante donna e un allievo di dieci anni più piccolo. Negli altri casi l’emozione è svanita ed è risultato chiaro che si trattava di un sentimento effimero legato a un transfert erotico fra allievo e professore.

Se lei pensa: “Questo psicologo rompe le scatole con i suoi paroloni. Io non desidero una relazione stabile. Voglio solo togliermi uno sfizio!”. Certo la società consumistica porta a questo ragionamento. Perché non cogliere l’occasione e avere un’avventura? In questo caso non sarà un ragionamento psicologico che la potrà aiutare. Sappia però che andandosi a legare con un adolescente lei si va a ficcare in un ginepraio legale e morale pieno di spine, insidie e problemi.

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