Solo Piemonte e Toscana hanno inserito la Fibrosi polmonare idiopatica (Ipf) nell’elenco regionale delle malattie rare. Tutte ferme le altre regioni, così come la procedura a livello nazionale, dove l’Ipf fa parte dell’elenco delle 109 patologie rare in attesa di essere riconosciute formalmente come tali. Si tratta di un ispessimento del tessuto interstiziale dei polmoni che cicatrizzando riempie i polmoni e – togliendo letteralmente il respiro – porta il malato ad un’insufficienza respiratoria grave. A Milano si è tenuto un convegno di esperti in merito. A esclusione dell’ossigeno fornito dal Servizio sanitario nazionale, i farmaci necessari per curare patologie correlate all’Ipf sono nella maggior parte d’Italia a carico degli utenti. Fino a poco tempo fa l’unica soluzione era il trapianto di polmoni, ma da poco è stato sviluppato un farmaco che rallenta la progressione della malattia. Per ora si può avere solo grazie a una procedura sperimentale a carico dell’azienda produttrice, in un numero limitato di centri ospedalieri  di Francesca Martelli

 

Articolo Precedente

Lorella Zanardo: “Il corpo delle donne in pubblicità è tra le cause della violenza”

next
Articolo Successivo

Israele, attiviste palestinesi perseguitate per le proteste pacifiche

next