Il Parlamento dell’Aja ha convocato ieri Maurizio Manfellotto, amministratore delegato di Ansaldo Breda, per fare chiarezza sui “problemi tecnici” che hanno portato il Belgio e l’Olanda a cancellare una commessa da 450 milioni di euro per la fornitura di 19 treni ad alta velocità destinati a collegare Amsterdam e Bruxelles. “Noto che lei è indignato, deve pensare a come si sentono i contribuenti belgi e olandesi, con i treni che secondo lei funzionano”, ha detto una rappresentante del partito social democratico olandese a Manfellotto. L’ad dell’azienda controllata da Finmeccanica si è detto “indignato per il sopruso che ci è stato fatto e per il modo in cui è stato fatto”. E ha mantenuto la posizione già espressa da Ansaldo Breda: i problemi riscontrati sono dovuti alla mancanza di attenzione e prevenzione degli operatori e dei manutentori. Ma i parlamentari belgi e olandesi hanno incalzato il manager italiano. “Perché un treno nuovo di zecca deve avere problemi?”, ha chiesto un esponente dei liberali. I problemi ai treni Fyra V250 sono stati riscontrati inizialmente a gennaio, un mese dopo la consegna dei primi convogli. Le ferrovie del Belgio hanno elencato le anomalie: pezzi che si staccano a causa del ghiaccio, surriscaldamento delle batterie e ruggine. E hanno deciso di sospendere il servizio sostituendo i convogli, per poi prendere la decisione drastica di interrompere il contratto di fornitura per tre treni. Decisione che è stata seguita dopo pochi giorni anche dall’Olanda, che ha rinunciato ai sette convogli ancora da recapitare, la cui consegna era prevista inizialmente nel 2007  di Francesco Tamburini

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