Riforme strutturali per far tornare a crescere la competitività del mercato italiano, senza dimenticare che le precondizioni per realizzarla sono “amministrazione efficiente e certezza del diritto“. Il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella nella Relazione annuale al Parlamento ha invitato l’esecutivo a vigilare sull’attuazione del ddl semplificazioni e, citando il premio Nobel Joseph Stiglitz, ha ricordato che “mercati poco concorrenziali o, peggio ancora, situazioni di monopolio creano condizioni di rendita a favore di ristretti gruppi economici e sociali”. 

Sulla concorrenza, però, è importante anche una reciprocità tra i Paesi Ue perché “l’esistenza di un livello non omogeneo di liberalizzazione nei diversi Stati” rappresenta “un ostacolo sulla via della piena affermazione del mercato unico”. In altre parole “qui il tradizionale diritto antitrust mostra i suoi limiti”. Per questo, conclude, “bisogna chiedere con forza alle istituzioni politiche italiane di pretendere dai nostri partner europei lo stesso zelo nel garantire l’apertura dei mercati che l’Italia sta mostrando”. E ritiene che l’avvio dell’operatività dell’Autorità dei trasporti, incaricata di “vigilare sulla terzietà della gestione di tutte le infrastrutture ritenute essenziali per lo svolgimento di un corretto confronto concorrenziale nei servizi di trasporto ferroviario merci e passeggeri”, non può più essere rimandato. 

In 17 mesi di attività, prosegue la Relazione, il garante ha comminato sanzioni per oltre 183 milioni di euro. Nel corso del 2012 e nei primi mesi del 2013 l’Autorità ha punito illeciti anticoncorrenziali per un ammontare di 170 milioni, adottando 31 provvedimenti. Mentre per quanto riguarda la tutela del consumatore, sono state adottate sanzioni per 12,5 milioni e sono stati chiusi 159 provvedimenti.

Elettricità e Rca – Pitruzzella ha anche lanciato l’allarme rincari in bolletta specie per il settore dell’elettricità, dove ”si stanno verificando cambiamenti profondi carichi di insidie”. I consumi in calo e la diffusione delle rinnovabili fanno sì che gli impianti termoelettrici non riescano a coprire i costi e il mercato tenda a concentrarsi con “probabili” rincari. Inoltre, ha sottolineato, i prezzi salgono anche per l’Rc auto, dove “il premio medio in Italia è più del doppio di quello pagato in Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell’80% e quello olandese di quasi il 70%”.

Rigassificatori – L’Antitrust sollecita anche investimenti per i rigassificatori, “sulla cui realizzazione ha pesato negativamente la complessità delle procedure amministrative”. E “al fine di rendere strutturale l’eccesso di offerta di gas sul territorio italiano, condizione imprescindibile affinchè l’Italia divenga il principale hub mediterraneo – spiega – è necessario un flusso di nuovi, anche se limitati, investimenti”. Più in generale “occorre rivedere l’attuale articolo 117 della Costituzione che configura la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia come materia concorrente tra lo Stato e le Regioni. Le infrastrutture strategiche di interesse nazionale dovrebbero essere ricondotte alla competenza statale, onde superare gli attuali conflitti paralizzanti”.

Scorporo rete Telecom – Si tratta di una decisione “molto importante” che va accolta “con grande interesse anche per il valore che può avere in Europa“. La scelta di Telecom di scorporare la rete dalla società, secondo Pitruzzella, “potrà costituire un’opportunità per il settore e sarà seguito con attenzione dall’Autorità”. Quanto alla rete, il presidente specifica che “Internet è certamente una grande opportunità di sviluppo che non possiamo perdere”, ma “libertà non significa anarchia e assenza di regole”. In alcuni casi è necessaria una “regolazione” e a tale proposito sollecita misure “per la tutela dei diritti degli editori che producono contenuti” che “vengono usati gratuitamente dagli over the top”. Si tratta dunque di “regolare i rapporti economici tra attori coinvolti nella produzione e diffusione dei contenuti”.

Poste –  Infine, il presidente dell’Antitrust ha parlato anche del settore postale, che “ha fatto registrare importanti risultati sotto il profilo dell’apertura della concorrenza, ma presenta ancora spazi d’intervento al fine di favorire l’ingresso di nuovi operatori realmente competitivi rispetto all’incumbent”. Il presidente dell’Antitrust aggiunge inoltre che il servizio universale dovrebbe essere limitato “esclusivamente a quei servizi essenziali che l’utente non sarebbe altrimenti in grado di acquistare a titolo individuale”.

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