Stefano Fassina boccia l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, cara a Renato Brunetta, e propone invece di aumentare solo la detrazione prima casa, da 200 a 450 euro. Per il portafoglio del capogruppo del Pdl che ha fatto dell’abolizione totale un cavallo di battaglia sarebbe un piccolo salasso economico privato. Ma per le casse dello Stato sarebbe un’iniezione di liquidità. Il passaggio dalla abolizione tout court alla riduzione dell’Imu prima casa di sole 250 euro, secondo Fassina, libererebbe risorse sufficienti a evitare l’aumento Iva di luglio. A titolo di campione il caso Brunetta può essere rappresentativo degli effetti delle due proposte sui grandi proprietari immobiliari, visto che possiede molte case di pregio sparse per l’Italia, e per di più è titolare di un reddito importante: 270 mila euro nel 2011.

Basta applicare la detrazione proposta da Fassina alle visure dell’abitazione principale di Brunetta per scoprire che il capogruppo Pdl dovrebbe tirare fuori a settembre 2500 euro in più del previsto. La sua abitazione principale è infatti una villa accatastata in categoria A7 e ha usufruito della sospensione dell’IMU così come usufruirebbe della abolizione di settembre. I politici del PDL dicono in tv che le ville solo escluse dall’agevolazione ma non è vero del tutto. Solo le ville accatastate come A8 sono escluse. Mentre la casa di Brunetta pur avendo 14,5 vani catastali distribuiti su due piani, è accatastata come A7, classe 7, e quindi usufruisce dell’agevolazione voluta dallo stesso Brunetta, per tutti ovviamente.

Il ministro ha pagato 2750 euro di Imu solo per la sua prima casa (nella foto) e sostiene di avere dovuto chiedere un mutuo per pagare l’Imu dovuta su tutti i suoi immobili sparsi tra le campagne di Todi e poi Ravello, Riomaggiore, Venezia e Roma. La villa dell’Ardeatina è distribuita su due livelli. Nel primo troviamo la cucina e 4 camere più 4 bagni e 6 camere al piano superiore, più 1.319 metri quadri per il giardino e una bella piscina nel verde.  A settembre – se passasse la proposta di Fassina che porta da 200 a 450 euro la detrazione – Brunetta risparmierebbe solo 250 euro, come tutti gli italiani che poseggono un immobile.

Incurante degli effetti sull’ex ministro veneziano, nell’intervista al QN Fassina dice: “Per evitare l’aumento dell’IVA, previsto per luglio, basterebbe evitare di eliminare l’Imu per tutti i proprietari di prima casa, ricchi compresi. Se portassimo a 450 euro la detrazione, esenteremmo l’85% delle famiglie e risparmieremmo i due miliardi necessari per l’Iva”. Questa affermazione cozza con la linea del Pdl impersonata proprio dal capogruppo alla Camera Brunetta che nei giorni scorsi aveva posto un ultimatum sulla strada del Governo Letta: “Entro settembre la tassazione IMU sulla prima casa dovrà essere abolita”. La dichiarazione di Fassina è rilevante perché a parlare è il viceministro dell’economia che detiene proprio la delega alle riforme fiscali. Per Fassina: “Questo è un governo di compromesso e bisogna che al compromesso siano disposti tutti”. Anche se, aggiunge sempre Fassina questo non è l’atteggiamento del Pdl. Perché sull’IMU, “Berlusconi continua a fare propaganda”.

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