“Un colpo di spugna che penalizza le vittime di questa enorme tragedia”. L’avvocato Francesco Di Ciollo, che fa parte di un network di 30 legali che assiste 100 naufraghi del Costa Concordia, così giudica la richiesta di patteggiamento per 5 dei 6 imputati presentata dalla difesa e accolta dalla Procura di Grosseto che ha respinto analoga richiesta solo per Francesco Schettino. Proprio oggi il giudice Pietro Molino, nell’udienza preliminare, dovrà esprimersi su queste richieste e anche su alcune eccezioni sollevate proprio dai legali dei passeggeri. “ In primo luogo – spiega Di Ciollo – le pene proposte sono basse e vanno da un anno e undici mesi a due anni e dieci mesi. Il patteggiamento è un colpo di spugna perché non consente l’accertamento della verità e anche perché non soddisfa le aspirazioni risarcitorie della parti civili e offese”. L’avvocato spiega le conseguenze negative in caso di accoglimento da parte del gup nell’udienza di oggi. “Il patteggiamento – continua Di Ciollo – non consente al gup di poter stabilire alcuna somma né a titolo di provvisionale né a titolo definitivo. Le parti offese saranno costrette a intrapendere azioni civili di risarcimento, ma in quella sede non potranno avvalersi delle sentenze di patteggiamento perchè queste non sono equiparabili a sentenze di condanna”. L’avvocato conclude: “ Ci guarda il mondo e sarà, davvero, imbarazzante dover spiegare a russi, americani e francesi perché la giustizia italiana è così inefficace e incapace di tutelare le persone e l’ambiente”  di Nello Trocchia

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