“Aprirsi ad altri e raccogliere quel 15% di italiani che non si riconosce in questo sistema tripolare”. E’ questo secondo Oscar Giannino il futuro di ‘Fare per fermare il declino’ dopo la debacle delle elezioni scorse. Il partito si prepara ai congressi regionali e a quello nazionale dell’11 e 12 maggio. Dopo mesi di silenzio il fondatore del partito ritorna a Roma in pubblico e tra i suoi militanti. Molte le polemiche interne, sopratutto tra Giannino e un altro esponente di primo piano di Fare, Michele Boldrin che lo ha definito un arto da amputare. “Alla fine Boldrin ha fatto marcia indietro, in più io non mi candido a niente, resto soltanto un militante che crede nel partito, al congresso sosterrò Roberto Italia non perché ho qualcosa con Michele” afferma il giornalista. “L’ipotesi di Renzi leader del Pd potrebbe essere interessante, ha idee diverse dai giovani turchi e Fassina più spostati a sinistra, una figura capace di creare un rassemblement tra noi e loro” chiosa il fondatore di Fare  di Irene Buscemi

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