L’accordo tra il colosso russo Rosneft e la Saras della famiglia Moratti potrebbe avere importanti risvolti positivi, sia a livello economico che d’immagine, anche per l’Inter. A cominciare dal prossimo calciomercato, poi con la possibilità di espandere il marchio in Russia, grazie alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014, per finire con l’annosa questione dello stadio di proprietà, nel caso la partnership dovesse rinsaldarsi ulteriormente. La notizia, comunque, è già di per sé un balsamo per le ferite nerazzurre al termine di una stagione maledetta, come l’ha definita ieri il tecnico Stramaccioni.

Un annus horribilis, con la squadra in crisi di gioco e risultati che rischia di rimanere fuori dalle competizioni europee, le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, i litigi negli spogliatoi (vedi Cassano), e più giocatori in infermeria che non quelli disponibili per la semifinale di Coppa Italia di mercoledì contro la Roma. Tanto che, a poco più di un anno dall’arrivo del tecnico sulla panchina della prima squadra, un giornale ben informato sulle questioni nerazzurre come La Gazzetta dello Sport oggi titola: “Stramaccioni: finale di Coppa Italia o esonero”. Ma se i 180 milioni versati finora dai russi ai Moratti non possono influire sull’imminente destino del tecnico, questi potranno essere, a seconda di quanto la famiglia vorrà dirottare sul calcio, una necessaria boccata di ossigeno per il pessimo bilancio societario.

Quello relativo alla stagione 2012-13 si avvia infatti a segnare un passivo intorno ai 60-70 milioni di euro, lo stesso della stagione 2011-12, nonostante le cessioni di diversi calciatori: per l’ingaggio pesante (Snejder, Maicon) anche a costo di realizzare minusvalenze (Pazzini) oppure sacrificati per fare cassa (Coutihno) a discapito delle potenzialità. In negativo, pesa soprattutto la mancata qualificazione alla scorsa Champions League. Evento che si verificherà (quasi) sicuramente anche quest’anno. L’accordo con Rosneft però – che prevede una serie di sponsorizzazioni incrociate anche con Pirelli – sarà fondamentale in casa Inter per espandere il proprio marchio sul mercato russo, dato che la compagnia petrolifera statale sovietica è la principale finanziatrice delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 (le quali offriranno enorme visibilità a livello planetario).

E, soprattutto, potrebbe interessare la questione dello stadio di proprietà. Svanito nel nulla l’annunciato accordo con Crcc (China Railway Construction Corporation) che prevedeva il passaggio del 15% delle quote del club nerazzurro ai cinesi e una partnership per la costruzione di uno stadio in zona San Donato Milanese. Ecco che il nuovo ingresso di capitali stranieri potrebbe riportare in auge il progetto del dg Fassone – strappato lo scorso anno alla Juve con l’obiettivo stadio – e del presidente Moratti. Con la conseguenza che anche nella periferia di Milano potrebbe cominciare a giocarsi una delle mille battaglie in corso nel conflitto economico russo-cinese.

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