Si sono incatenati sulle scale del Comune di Bologna e promettono di restarci fino a quando non riusciranno a parlare con il sindaco, Virginio Merola. È la protesta di due baristi di via Petroni, strada della movida bolognese, che, dopo la revoca temporanea della licenza per aver sforato gli orari previsti dall’ordinanza comunale, hanno deciso di alzare la voce e dare battaglia all’amministrazione. Così, in mattinata, Massimiliano Bolelli e Gabriele Bordoni sono arrivati a Palazzo d’Accursio, e muniti di uno striscione con scritto “via Petroni non è una casa di riposo”, hanno dato il via al sit in: “Siamo qui perché quello che sta succedendo è vergognoso e inaccettabile”.

I due, gestori del bar Balanzone e del Cafè Paris, saranno costretti ad abbassare le serrande dei loro pub dal 19 al 28 aprile, per aver ripetutamente violato i limiti orari previsti da un’ordinanza del sindaco Merola, che impone la chiusura all’1 di notte. La sospensione della licenza, raccontano di due, è stata la “classica goccia che ha fatto traboccare il vaso”, in un contesto, quello della zona universitaria, da sempre terreno di scontro tra commercianti, residenti e amministrazione. Per questo hanno deciso di piazzarsi sullo scalone di Palazzo d’Accursio: “Siamo vessati e penalizzati dal Comune e minacciati dai residenti” denunciano. “Oltre a fare ricorso siamo pronti a fare qualunque cosa per contrastare questo provvedimento ingiusto. Anche perché è arrivato in un periodo importante per la nostra attività, che comprende due week end e la festa del 25 aprile”.

La protesta, assicurano, andrà avanti a oltranza fino a quando non si farà vivo il sindaco e accetterà di incontrarli per ridiscutere i provvedimenti e le regole sugli orari della movida. “Vogliamo dialogare e portare delle controproposte” alla linea dura adottata nell’ultimo periodo. Il presidio dei due baristi è solo l’ultimo capitolo di una disputa che va avanti da anni a Bologna e che finora non ha ancora trovato una via d’uscita. Quella tra residenti e titolari di locali, bar e negozi dell’area universitaria, quella compresa tra via Zamboni, piazza Verdi e via Petroni. In questa zona l’amministrazione è intervenuta più volte a gamba tesa, con diversi provvedimenti per imporre il coprifuoco entro le prime ore della notte.

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