Editoriale di apertura del timoniere di Servizio Pubblico, accompagnato dalla celebre canzone “Sfiorisci bel fiore” del compianto Enzo Jannaci. Santoro afferma che anche il voto, come un fiore di campo in una miniera, va protetto come un miracolo. E si sofferma sulla partecipazione di Matteo Renzi ad “Amici” di Maria De Filippi. “Renzi avrebbe dovuto partire dalla gente” – ammonisce il giornalista – “e non dalla tv”. E risponde alle dure critiche di Casaleggio, definito “guru”. “Ora esce dall’ombra” – afferma Santoro – “per guidare la rivolta dei suoi fan. Dice che Santoro è morto e che siamo morti che parlano. Ma anche i morti che parlano come noi riescono a incuriosire”. E aggiunge: “Se l’alternativa a Servizio Pubblico deve essere “La cosa”, uno come me può pure preferire la morte”. Santoro punta il dito anche contro Repubblica, a proposito della polemica tra Sgarbi e Cacciari nella puntata della settimana scorsa. E sui social network sottolinea: “Sono diventati terreno di scorribande e di propaganda da parte di forze organizzate. Casaleggio usa la rete come i vecchi politici usavano la tv per criminalizzare i programmi non gradito. Nel nostro pubblico” – continua, difendendo la sua scelta di dare spazio a Berlusconi e al Pdl – “sta montando uno spirito di intolleranza che non corrisponde alla mia idea di tv e di democrazia”

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