Ecco un piano dettagliato di riforme concrete, banali e dimenticate (ma abbiamo bisogno di te: dai una possibilità al cambiamento!)

Il M5S continua a ripetere che non darà la fiducia né a un governo Pd né a un governo tecnico di grandi personalità. Eppure crediamo che ci sia qualche spiraglio per una collaborazione su obiettivi concreti. Ma per arrivare a un governo di idee e a una collaborazione sui fatti il Pd deve uscire dall’ambiguità degli otto punti e deve accettare di confrontarsi con il M5S, o sfidarlo, se il verbo vi sembra più consono alla situazione,  fuori dalle ritualità inciuciose  dei vecchi schemi.
Subito dopo le elezioni abbiamo lanciato una proposta che va in questa direzione. Siamo partiti dall’idea che un accordo ci può essere solo su un governo che non si basi né sui partiti, né sulle persone, ma su un programma una volta tanto dettagliato, concreto, efficace. Niente liste di mere intenzioni che  allontanano soluzioni e diluiscono le idee in chiacchiere.
Non è tempo di chiacchiere.
Un programma dettagliato vuol dire un documento che indichi in modo chiaro che cosa si vuol fare  con l’impegno a mettere ai voti in Parlamento quel preciso articolo di legge, entro un certo tempo.
Un accordo che contenga già i testi delle leggi da approvare, perché è essenziale come lo scrivi l’articolo di legge, è lì che può scattare l’inefficienza in pratica!
La prima cosa che bisogna fare per dare un minimo di dignità ad una trattativa è mettere sul tavolo un’offerta chiara e certa, anche nei tempi di approvazione, una lista di intenti non basta, non è credibile.
Del resto visto fino ad oggi nessuno ha proposto al M5S qualcosa del genere, con un calendario e un impegno vincolante, non si può onestamente dire che l’M5S abbia rifiutato tutte le proposte.

In questi 10 giorni abbiamo preso decine di contatti con grandissimi specialisti di vari settori, e abbiamo chiesto loro: quali sono le leggi più urgenti necessarie per far uscire dalla palude questo Paese? In tanti ci hanno risposto e in tanti stanno lavorando per darci i loro progetti concreti, semplici, leggibili, applicabili.
Sono venute fuori alcune proposte  di leggi semplicissime, addirittura banali, che sono condivisibili da chiunque perché basate sul buon senso.
Non ci siamo messi a lavorare sulle grandi questioni politiche, le lasciamo alla trattativa tra i due schieramenti (province, spese della politica, spese militari, corruzione…).
Ma le proposte di legge che son venute fuori non sono meno importanti.
Avrebbero un impatto sull’economia italiana enorme, addirittura più grande dei punti cruciali sui quali la discussione è oggi incentrata.
Si toccano tutti i settori, dall’energia ai rifiuti, dai controlli alimentari alla velocizzazione dei processi civili, dalla contrattazione di massa al microcredito.
L’avvocato Marco Marchetti, docente e consulente legale di amministrazioni pubbliche, propone ad esempio di andare in soccorso delle centinaia di migliaia di piccole e medie imprese strangolate perché non riescono a incassare  i propri crediti, e che si impaludano nelle cause civili che durano anni, spesso con opposizioni pretestuose o finalizzate solo a guadagnare tempo (e spesso con sentenze che arrivano quando non c’è più nulla da fare). La questione è colossale anche perché gli imprenditori stranieri non vengono certo a investire in Italia quando possono fare impresa in stati dove se non paghi dopo tre mesi sei già stato condannato e pignorato! Basterebbe una legge di una riga o poco più per modificare lo svolgimento macchinoso del processo civile rendendolo veloce e  rendendo obbligatori istituti che già esistono, come il processo di cognizione sommario, o dando al giudice la facoltà di utilizzare quello schema ogni volta che lo ritiene opportuno per la semplicità di un accertamento.
Oppure si potrebbe rendere obbligatorio il ricorso ad un accertamento tecnico preventivo in tutti i casi in cui si tratta solo di verificare un credito derivante da un contratto o da atto illecito.
Contrarre le fasi di un processo, come nel processo del lavoro, con libertà dei giudici di sentire i testi su ciò che egli ritiene utile, e poi via per una decisione veloce. Non sarebbe una riforma da poco, considerato quello che succede adesso.  
Un miracolo che darebbe da subito ossigeno a imprese che stanno fallendo soffocate dalle scartoffie e dai rinvii e che salverebbe  migliaia di posti di lavoro, restituendo certezze e dignità al nostro sistema.
Ed è essenziale notare che l’impatto economico già sul breve periodo di una simile riforma sarebbe di gran lunga superiore al risparmio che si può ottenere tagliando brutalmente le spese della politica e quelle militari. È ovvio che tagliare il costo dei partiti e delle armi è fondamentale e irrinunciabile ma è importante rendersi conto che questi costi, moralmente insopportabili, sono di molto inferiori al costo della durata biblica dei processi civili. Abbiamo milioni di cause giacenti! Una vergogna che lede il diritto di avere giustizia.
 
Un’altra microriforma dagli effetti notevoli sarebbe quella di costituire una sorta di garante dei “contratti di massa”, che renda certo e controllato il rapporto tra l’utente e il fornitore  di servizi di massa (utenze, comunicazioni, trasporti, finanziamenti ecc.). In questo modo si assicura una efficienza minima a certi servizi irrinunciabili, vitali ormai per chiunque, si evitano fregature, si controlla e si assicura la qualità della erogazione del servizio  e si assicura una contrattazione controllata a monte con una autorità indipendente che può intervenire sul gestore o sull’erogatore attivabile a semplice segnalazione.
Facciamo altri esempi.
Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica e Fabio Salviato, presidente di Sefea, propongono una serie di misure che libererebbero decine di milioni di euro bloccati dai soliti meccanismi farraginosi, che potrebbero dare impulso al microcredito, e una serie di misure che potrebbero sviluppare meccanismi virtuosi di finanza etica, offrendo vantaggi cospicui sia ai risparmiatori sia a iniziative con alto valore sociale che non hanno oggi accesso al credito.
Anche qui si tratta di leggine semplici, con un impatto positivo, diretto e indiretto, di grandissima rilevanza.
Le proposte di Maurizio Fauri, docente di ingegneria all’Università di Trento, potrebbero portare alla diminuzione dello spreco energetico. Egli ha realizzato uno studio dal quale risulta che lo Stato Italiano sperpera ogni anno una ricchezza quantificabile intorno ai 20 miliardi di euro. Ma a questo dovremmo aggiungere una cifra enormemente superiore, almeno 80 miliardi di euro, che è il costo dello spreco delle famiglie e delle imprese.
Incentivare opportunamente, con garanzie sul credito e protocolli di qualità vincolanti per le imprese (e un’opportuna comunicazione) il risparmio energetico avrebbe un impatto immediato sul Pil e la disoccupazione. Abbiamo milioni di tetti di abitazioni e imprese da isolare termicamente. Altro che il milione di posti di lavoro del pelato pentito. E i tetti mica li puoi portare in Cina a isolare. Lo devi fare qui e ti conviene farlo con materiali italiani!

Ci sono poi una serie di proposte che hanno come obiettivo un miglioramento immediato del tenore di vita della gente.
L’avvocato Marchetti osserva poi che con pochi articoli di legge possiamo dare un taglio vero a tutte le furbate inventate da quelle aziende che sono senz’anima e tendono ad approfittarsi dei consumatori.
Il risultato è che se un cittadino ha da contestare un servizio o un prodotto acquistato si trova invischiato in contratti scritti in modo specioso e sta a lui dimostrare, a suon di parcelle legali, che l’azienda ha torto.
La semplice istituzione di un’agenzia di controllo sui contratti proposti ai consumatori, incaricata di verificarne la correttezza e la chiarezza, darebbe immediati vantaggi ai cittadini.
Anche offrire ai cittadini più efficienza nei controlli di qualità sui cibi sarebbe utile. E tra l’altro sarebbe un modo per premiare le aziende virtuose e colpire la concorrenza sleale.
Il dottor Corrado Giannone, amministratore delegato di Conal, azienda specializzata in controlli di qualità, osserva che in Italia esistono addirittura più di 20 enti incaricati dei controlli sulla filiera alimentare. Questa situazione comporta spese gigantesche, dispersione di energie, sovrapposizioni e mancanza di efficienza.
Costituire un’unica agenzia di controllo, libererebbe da subito forze, uomini e mezzi, ottenendo maggior sicurezza per i cittadini (e maggior salute, e quindi un risparmio per la sanità).

Spero tu possa notare che quel che proponiamo è un approccio ai problemi strutturale, e contemporaneamente minuzioso.
È questo approccio che secondo noi potrebbe essere sviluppato e costituire una proposta di rinnovamento della società talmente forte e concreto da creare la possibilità di una svolta siciliana nei rapporti tra Centrosinistra e M5S (convergenza sulle riforme della macchina dello stato).

Su www.jacopofo.com, equologia.it,  e su Facebook pubblichiamo per esteso tutte le proposte che abbiamo raccolto. E ti chiediamo di diffondere questo documento e soprattutto di spiegare cosa stiamo cercando di fare, alle persone del Centrosinistra e del M5S che tu conosci.
Puoi anche manifestare la tua adesione e commentare questo progetto di piattaforma con un post a questo articolo o a quelli pubblicati sugli altri siti.
Vorremmo che questa proposta indecente arrivasse a chi in questo momento vuole seguire la via di una convergenza possibile.
Come abbiamo detto fin dal’’inizio pensiamo che queste proposte potrebbero essere raccolte da chi oggi ha in mano i bandoli della trattativa, come punto di partenza per sviluppare un
Programma possibile per un governo possibile.
E speriamo che si apra un vero dibattito, e si possa creare una piattaforma web interattiva nella quale raccogliere altre proposte, per arrivare infine a una sintesi veramente appetibile per tutti, organizzazioni politiche e cittadini. Ripetiamo: se si sposta la trattativa sulle questioni piccole, ma vitali, forse poi si potrà superare anche lo scoglio dei grandi temi.
Se dimostriamo che esiste la concreta possibilità di dare una svolta alla situazione, e respiro agli italiani, agendo su aspetti apparentemente secondari del funzionamento dello stato e delle relazioni sociali ed economiche, potremmo offrire a Centrosinistra e M5S un motivo irrinunciabile per trovare un accordo.
E allora dacci il tuo sostegno e le tue idee. Evitiamo il tracollo del paese.

Questa iniziativa è promossa da me, Fabio Faina, Marco Marchetti e Fabio Roggiolani

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