Gaffe di Monsignor Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Commissione Cei per il Laicato, durante la trasmissione “Piazza Pulita”, su La7. Il prelato dimentica di spegnere il telefonino e, al monito del conduttore Formigli, si rende protagonista di un siparietto condito dalle scroscianti risate degli ospiti in studio. Successivamente il capo-commissione Cei difende con furore la Chiesa e definisce “problemi banali” gli scandali legati alla pedofilia e ai vatileaks. “Ormai questo argomento è una moda. Mi avete invitato per parlare del Conclave e volete portare sempre tutto sulla pedofilia. Io non caccio dalla Chiesa il prete pedofilo” – tuona il religioso – “Ma, insomma, voi credete che avete a che fare con delle persone sante? Siamo tutti peccatori. I preti che fanno queste cose pagano, vanno in Tribunale, ma son sempre miei figli e me li tengo come preti. Voi volete tagliare la testa a queste persone? Ma siamo matti?“. E aggiunge: “Se dovessi denunciare tutte le volte che sento casi di pedofilia andrei in galera perché spesso non è vero. Io spingerei gli interessati a fare la denuncia. Non tocca mica a me fare la denuncia, tocca alle persone che hanno subito questa infamia. Per queste questioni” – continua – “il numero verde non c’è e non credo che sia necessario“. Monsignor Sigalini difende con altrettanta enfasi Ratzinger, scontrandosi duramente per tutta la puntata con Roberto D’Agostino e Piergiorgio Odifreddi: “Che il Papa si sia dimesso per lo Ior e per la pedofilia è un’invenzione pura. Non sono questi i problemi, caspita. Ci sono problemi più importanti nella Chiesa, ma siamo fuori di testa? Lui ha lasciato per problemi di antropologia e di teologia. Era stanco” – continua – “anche perchè l’Università di Roma non l’ha voluto ricevere. Qui state parlando tutti male del Papa, gli state buttando fango”. E osserva: “Nella Chiesa abbiamo un sacco di peccati e non li avete ancora scoperti tutti“. Nuove risate in studio e reazione contrariata del religioso: “Mi fate parlare o no? Continuate a fare battute. Le faccio anche io, allora, ma non mi mettete in comunicazione”

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