Rimborsi per spese di “gioielleria, pelletteria, armeria, farmacia, macelleria, profumeria, dal gommista, in istituti di bellezza, in negozi di scarpe, di mobili, lampadari, casalinghi, nonché in negozi in località estere”. E’ l’elenco delle spese per le quali alcuni gruppi consiliari del Friuli Venezia Giulia hanno chiesto il rimborso alla Regione, formulato dal procuratore della Corte dei Conti regionale, Maurizio Zappatori. Ieri la Guardia di finanza aveva notificato gli avvisi di garanzia per peculato per oltre venti consiglieri di tutti gli schieramenti.

Zappatori esprime “forti perplessità” sull’attinenza di queste spese alle finalità di rappresentanza. La Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta sulle spese e un’altra inchiesta è stata aperta dalla Procura di Trieste. “Le indagini condotte dalla Guardia di finanza Nucleo di Polizia tributaria, gruppo Tutela spesa pubblica di Trieste – continua la relazione di Zappatori – hanno riguardato le spese di rappresentanza dei gruppi del Consiglio regionale nel 2011, che incidevano in modo sproporzionato, illogico e irrazionale sulla dotazione complessiva dei contributi assegnati ai gruppi consiliari”.

Per il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, “è necessario che la magistratura contabile aiuti la politica per addivenire a un regolamento in grado di definire le spese deducibili dei singoli gruppi in consiglio regionale”. Parlando a margine dell’ inaugurazione del casello autostradale di Villesse, Tondo si è soffermato sui costi della politica e sull’indagine. Dopo aver ricordato di aver rinunciato a un milione di euro come compenso per la carica di commissario della terza corsia, Tondo ha auspicato che “la magistratura vada fino in fondo. Ma questo è accaduto – ha aggiunto – perché manca un regolamento e fino a quando non ci sarà un regolamento non ci saranno più soldi per i gruppi”. Il presidente ha ribadito che questo percorso deve essere fatto assieme alla magistratura contabile. “Ci aiuti a stabilire quali spese sono ammissibili e quali no. Se la magistratura fa questo, ci dà una mano a definire questa cornice e aiuta il sistema – ha spiegato Tondo – Qui si tratta di fare un regolamento perché non è mai stato fatto. Il vero problema è che le spese dei consiglieri non solo in questa legislatura, ma da sempre, erano soggette a una valutazione che era al di fuori di un regolamento”. “Siccome l’indagine parla di peculato – ha concluso Tondo – si faccia un regolamento e così si stabilisce una volta per tutte che cosa si può fare e che cosa no. Ma comunque le spese vanno ridotte”. “Ho appreso dalla stampa e dagli organi di informazione che ci sono queste indagini” – dice il presidente del consiglio regionale del Fvg, Maurizio Franz -. Attendiamo adesso quelli che sono gli esiti sulle indagini svolte sia dalla Corte dei Conti sia dalla magistratura. Siamo in attesa di capire se ci sono sviluppi”. 

”La Corte dei conti ha emesso tante sentenze su come devono essere fatte le spese di rappresentanza. Già esiste molta giurisprudenza, basta leggerla” ha poi risposto Zappatori. “L’amministrazione regionale – ha aggiunto, riferendosi al potere esecutivo della Regione – ha disciplinato le spese di rappresentanza con un regolamento. Non c’è ancora un regolamento per il Consiglio”.

Sul caso interviene anche la parlamentare europea e candidata alla presidenza della regione Fvg per il centrosinistra, Debora Serracchiani. ”Per quanto mi riguarda e per le persone che mi appoggeranno io non voglio che ci siano avvisi di garanzia. E’ quindi una valutazione che farò con il mio partito, con i miei alleati, ma è anche una scelta necessaria e assolutamente doverosa”. Per Serracchiani, questa “è una brutta storia che non fa bene alla politica”. La candidata ha poi precisato per eventuali futuri sviluppi che “tecnicamente si può sapere se una persona è sotto indagine. Per quanto mi riguarda io già oggi incontro i consiglieri regionali uscenti del Pd, farò una valutazione e delle verifiche con loro. Naturalmente io auspico che anche il presidente Tondo faccia lo stesso per quanto riguarda le liste del centrodestra. Sarebbe un segnale necessario”.

”Il caso Friuli è persino più grave del caso Lazio” dice il deputato del Movimento 5 Stelle, Walter Rizzetto, paragonando l’indagine della magistratura sull’utilizzo dei fondi ai gruppi del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia all’analoga vicenda nel Lazio. “Sono andati sul pesante” con le spese, ha aggiunto Rizzetto, “e degli effetti di questi comportamenti si accorgeranno alle prossime elezioni regionali”. Il M5S farà firmare ai propri candidati una lettera d’intenti nella quale si prevede la riduzione a 2.500 euro netti dell’indennità spettante ai consiglieri, con una contestuale riduzione dei fondi distribuiti ai gruppi. La campagna elettorale per le regionali in Friuli Venezia Giulia sarà “molto semplice da fare, considerato quanto sta emergendo sul comportamento dei partiti che in questi anni hanno governato la Regione” dice Saverio Galluccio, candidato governatore Fvg per il Movimento 5 Stelle, intervenendo alla presentazione dei candidati M5S al consiglio regionale.

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